Tu sei qui: Cronaca"Progetto Comenius", la delegazione italiana in Spagna
Inserito da (admin), lunedì 29 aprile 2013 00:00:00
«È un’emozione grande. È testimonianza storica delle comuni radici: i nostri antenati, le tracce del loro passaggio». Gli insegnanti delle delegazioni europee del Progetto Comenius “Mosaic of Variegated Fantasies” camminano fianco a fianco, negli stretti cunicoli, gli occhi incollati alle pareti delle grotte di Altamira, traducendo a catena nelle varie lingue di appartenenza quello che la guida spiega in spagnolo. Il passato ci accomuna e rinforza la validità del presente, rappresentato dagli appuntamenti del Progetto Comenius, che tendono a costruire un futuro per le comunità scolastiche che si possa avvalere delle esperienze e del confronto di più metodologie educative.
Questa volta la delegazione italiana guidata dal dirigente del 3° Circolo, dott. Mario Di Maio, si è recata in Spagna, sui monti Cantabrici, nella scuola di El Lano, dove 54 bambini attendevano trepidanti ed emozionati di incontrare i docenti e di mostrare le loro attività scolastiche quotidiane. E soprattutto, gli alunni spagnoli aspettavano di incontrare gli insegnanti italiani: la lingua italiana è più familiare e più semplice per loro e la bellezza del nostro Paese era stata oggetto di studio anche per i “ninos” della scuola dell’infanzia, che avevano preparato un album con pagine dedicate alle principali città italiane.
I piccoli sorridevano nel paragonare la nostra terra ad uno stivale ed indicavano con padronanza la regione dalla quale la delegazione proveniva. Ci hanno mostrato il buon uso delle tecnologie didattiche fin dalla scuola dell’infanzia, utilizzando con sicurezza la LIM. Il ciao che ci tenevano a scambiare con noi era una conquista ed una dimostrazione di affetto da parte di tutti. Le classi poco numerose si aprivano in laboratori individualizzati e mentre un gruppo di alunni più grandi si specializzava nelle operazioni di matematica, simulando di acquistare in un supermercato, altri imparavano la strumentalità del leggere e scrivere e far di conto, in modo molto simile al nostro, e cioè servendosi di materiale concreto e strutturato.
Poi la festa, fuori dalle aule, in un grande cortile, a cui hanno partecipato numerosi genitori. Musiche e canti in omaggio alle diverse Nazioni di provenienza delle delegazioni, un saluto alla primavera che ha visto partecipi tutti gli alunni e gli insegnanti.
Alla fine di questo viaggio restano vividi i colori ed i sapori di una terra vicina, di gente semplice ed immediata che lavora nella scuola con passione ed entusiasmo. Chissà che un giorno i futuri alunni del mondo non troveranno tracce della nostra attuale fase di evoluzione educativa e sperimentale! Chissà se guarderanno con la stessa nostra emozione gli anfratti e le grotte tecnologiche che parlano di noi!
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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