Tu sei qui: CronacaProtesta del Collettivo Studentesco Cavese contro il Ministro La Russa
Inserito da (admin), venerdì 29 aprile 2011 00:00:00
Giovedì 28 aprile si è tenuta a Cava de’ Tirreni l’inaugurazione del “Viale Massimiliano Randino” in località S. Lucia. Nel corso della cerimonia è intervenuto, oltre al sindaco di Cava de’ Tirreni ed al presidente della Provincia di Salerno, anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
I ragazzi del Collettivo Studentesco Cavese hanno deciso di organizzare una contestazione all’onorevole responsabile delle scellerate politiche guerrafondaie del nostro governo, che portano via al Paese ogni anno enormi spese, in termini sia economici che di vite umane, solo ed esclusivamente per gli interessi economici di qualche illustre centro di potere. L’esempio più evidente è la guerra che da poche settimane l’Italia ha intrapreso in Libia.
L’atmosfera è stata fin da subito molto tesa. Un dispiegamento enorme di forze dell’ordine con centinaia di unità che hanno, di fatto, militarizzato la zona di S. Lucia, invadendo la frazione cavese e bloccando la libera circolazione anche dei cittadini residenti. Prima di arrivare nel luogo dove si sarebbe dovuta tenere la cerimonia, siamo stati bloccati dalla Celere, che ha brutalmente tentato di impedirci il libero passaggio, aggredendo, sia fisicamente che oralmente, alcuni nostri militanti, che sono stati subito aiutati dal Collettivo stesso e da alcuni civili presenti alla manifestazione.
Dopo aver deciso con il questore il posto che ci avrebbero “assegnato” nel corso della cerimonia, il Collettivo Studentesco Cavese, insieme ad altri militanti dei Giovani Comunisti presenti alla giornata di mobilitazione, ha esposto in maniera del tutto pacifica i propri striscioni, come “Studenti in protesta: bombardateci tutti!”, in segno di sdegno nei confronti del ministro.
Gli intenti pacifici non sono stati forse “ben compresi” dalle solite forze dell’ordine, che dopo aver accerchiato con la Celere in tenuta anti-sommossa i militanti del nostro Collettivo (per la maggior parte studenti medi e minorenni), ha iniziato con le solite provocazioni sia verbali che fisiche (ci stavano attaccati a due metri), aspettando con ansia che a qualcuno di noi saltassero i nervi per poterci aggredire.
Abbiamo ricevuto minacce, anche molto pesanti, durante le varie ore di permanenza nella protesta da parte delle forze dell’ordine, che ci hanno espressamente vietato di lanciare cori contro il ministro e di contestarlo. All’arrivo del ministro i militanti del Collettivo Studentesco Cavese hanno sventolato rotoli di carta igienica in segno di disprezzo, tenuti a vista d’occhio dalla Polizia, impaurita che da noi potessero partire razzi o bombe a mano.
Nel paese che fa della “libera espressione” grande oggetto di vanto, abbiamo, nonostante tutto questo, urlato a La Russa ciò che pensavamo. “I soldi per la scuola si devono trovare, tagliando la spesa militare” oppure il grido “Pace, pace!” sono stati i cori che riecheggiavano nella manifestazione di ieri, che commemorava nient’altro che l’ennesima vittima innocente dei loro sporchi interessi.
La giornata si è conclusa per fortuna senza scontri tra studenti e Polizia, anche se è rimasta impressa nella mente di coloro del Collettivo che mai prima d’ora si erano “confrontati” con la Polizia in qualche manifestazione, la brutalità e l’inutilità di modi di fare delle forze dell’ordine che, di fatto, negano a noi comuni cittadini di vivere in libertà, coltivando in autonomia un nostro libero pensiero.
Lotta dura, senza paura!
Collettivo Studentesco Cavese
Fonte: Il Portico
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