Rischia di aggravarsi col passare delle ore la posizione dei 10 ultras della Cavese indagati per il raid teppistico al campo “Desiderio” di Pregiato. Dopo l’identificazione tramite l’acquisizione dei filmati, c’è stata la perquisizione presso le abitazioni dei presunti responsabili degli atti di violenza.

Nella giornata di venerdì gli agenti della Polizia di Stato del locale Commissariato, insieme alla Digos di Salerno, hanno eseguito le perquisizioni su disposizione della Procura di Nocera Inferiore. Nel corso delle ricerche sono state poste sotto sequestro alcune armi bianche, come fionde e tirapugni artigianali. Oggetti ed elementi utili sono stati messi a disposizione del pm Capone per ulteriori accertamenti, che potrebbero confermare il reato di colpevolezza di cui sono accusati i 10 ultras.

L’episodio di violenza si è verificato lunedì scorso in occasione dell’amichevole tra Casertana ed Equipe Campania: un gruppo di teppisti, munito di passamontagna e sciarpe a copertura del volto, si è avventato su alcune persone ed anche cameraman presenti alla partitella.

Attimi di terrore, culminati con l’arrivo degli agenti di Polizia del vicequestore aggiunto, Marzia Morricone, che immediatamente si sono messi sulle tracce dei balordi, poi individuati grazie all’acquisizione di alcuni filmati ed ai messaggi lasciati su Facebook. Tra i 10 che risultano indagati vi sarebbero alcuni già colpiti da provvedimento di Daspo negli anni scorsi.

Annalaura Ferrara