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Ravello: danni ad ambone S. Giovanni del Toro: dopo denunce parroco Ministero invia ispettore /FOTO

Inserito da Emiliano Amato (redazionelda), venerdì 4 marzo 2016 19:45:36

(ESCLUSIVA obbligo di citare la fonte) Mercoledì 2 marzo scorso, alla presenza del Soprintendente ai beni Architettonici e Paesaggistici, l'architetto Francesca Casule, dell'avvocato Claudio Caserta che assiste la Parrocchia del Duomo di Ravello, della professoressa Rosa Fiorillo, docente di Archeologia Medioevale e consulente tecnico di parte per la Parrocchia, dell'Ingegner Gennaro Passerotti, direttore dei lavori per l'hotel Caruso e dei funzionari di zona, l'architetto Maddalena Di Lorenzo e la dottoressa Pasqualina Sabino, la dottoressa Mariarosaria Barbera, inviata dal Ministero per i Beni Culturali in qualità di ispettore, ha effettuato un sopralluogo all'interno della chiesa di San Giovanni del Toro, nella sua cripta e in alcuni ambienti attigui, oggi proprietà dell'hotel Caruso.

Il sopralluogo è conseguito alla denuncia che il Parroco di Ravello, Don Giuseppe Imperato, nel 2004 aveva fatto pervenire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e, poi, al Ministero sulle modalità di svolgimento di alcuni lavori di restauro svoltisi proprio a partire dal 2004, in concomitanza con il completamento dell'hotel Caruso. Le rimostranze del Parroco - inascoltate per anni nonostante le numerose richieste di sopralluoghi - hanno dato origine a una serie di controversie alle quali il Ministero ha risposto con la visita ispettiva di mercoledì scorso.

 

Il sopralluogo ha evidenziato come l'ambone di XII secolo, elemento di notevole pregio storico-artistico di età normanna, oggetto di approfondimento da parte di studiosi italiani e stranieri, abbia subito significative lesioni e rotture durante lo svolgimento dei lavori di dodici anni fa.

Con tutta probabilità la causa dei danni è dovuta allo svuotamento della parte sui cui poggia l'ambone, non seguito dall'immediata esecuzione di una struttura di supporto, realizzata soltanto tre anni dopo. Stando alle supposizioni tecniche, proprio in questo lasso di tempo l'opera avrebbe subito i danni maggiori

Nella sottostante cripta, che l'archeologa medioevale Rosa Fiorillo ha definito "quanto resta di una primitiva chiesa di X secolo in seguito inglobata al di sotto delle strutture di fine XI inizi del XII secolo", gli affreschi del XIV secolo, pur restaurati, mostrano considerevoli tracce di umidità e in alcuni punti è evidente il distacco di porzioni.

Ma il dato più allarmante emerso dal sopralluogo è relativo alla realizzazione di un solaio in cemento armato che, da una parte ha danneggiato gravemente una cisterna medievale, che ricade al di sotto dell'abside della chiesa di San Giovanni del Toro, e che dall'altra è stato "ancorato" (o meglio conficcato) al muro della primitiva chiesa altomedievale sulla quale fu poi costruita la struttura normanna. Inoltre da uno scavo eseguito dalla Soprintendenza archeologica furono posti in luce degli ambienti con all'interno alcune vasche, attribuite a costruzioni per la lavorazione della calce durante l'edificazione dell'edificio (XII secolo). Tali ambienti oggi sono inutilizzabili ed inaccessibili a causa della quota del solaio in cemento armato realizzato dall'attiguo albergo.

Le perplessità della dottoressa Barbera e del Soprintendente Casule davanti a tutto ciò sono state palesate più volte nel corso dei sopralluoghi: toccherà a loro il delicato tentativo di sbrogliare una matassa molto complessa per la salvaguardia di un bene preziosissimo per Ravello come l'antica chiesa di San Giovanni del Toro (visitata dal Ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini nell'estate del 2014) e i suoi tesori.

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Fonte: Il Vescovado

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