Tibia a perone rotti a diciotto anni durante una partita di calcetto.

Il Tribunale di Salerno ha riconosciuto un risarcimento di 50mila euro circa a un giovane della Costa d'Amalfi che nel 2012 subì il grave infortunio presso il campetto di San Francesco a Ravello. Accertate, anche grazie alle testimonianze dei compagni di quadra, le responsabilità del gestore dell'impianto che presentava irregolarità del manto erboso sintetico, un avvallamento ritenuto causa del brutto incidente.

Il giovane, oggi 23enne, per il quale sono stati necessari ben quattro interventi chirurgici e un lungo periodo riabilitativo, aveva citato in danno il Comune di Ravello che all'epoca godeva di una convenzione con il Convento di San Francesco per la gestione della struttura che a sua volta aveva affidato al gruppo teatrale "La Ribalta", associazione di fiducia nella gestione amministrativa del sindaco Paolo Vuilleumier.

Una sentenza, questa, destinata a dare giurisprudenza e che «può rappresentare un precedente e un esempio per responsabilizzare a una maggiore manutenzione delle strutture sportive. Il giudice ha infatti riconosciuto il nesso di casualità tra il grave infortunio e le condizioni del campo», affermano i legali del giovane, Andrea Criscuolo e Silvio Roberto del foro di Salerno che nei giorni scorsi hanno provveduto a notificare il provvedimento al Comune di Ravello.

A darne notizia il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino nel corso dell'incontro pubblico svoltosi sabato scorso all'Auditorium "Oscar Niemeyer". Ripercorrendo la vicenda ha spiegato che nè il Comune, nè La Ribalta si erano costituiti in giudizio e, in contumacia, il Tribunale ha condannato il Comune di Ravello e la Ribalta al pagamento dei 50mila euro comprensivi di spese legali.