Tu sei qui: CronacaRecupero torri ed eremi, progetto AAST
Inserito da (admin), giovedì 20 ottobre 2005 00:00:00
"Torri, hospitali, chiese ed eremi della città de la Cava, da Arco a San Liberatore, lungo la Via Maggiore": così è stato denominato un progetto presentato alcuni giorni fa alla Regione Campania (Por Campania 2000-2006 Asse II Risorse culturali - Misura 2.1 - Promozione e valorizzazione integrata del sistema dei beni culturali) dall'Azienda di Soggiorno metelliana, che lo ha recepito con una delibera dell'aprile dello scorso anno. Un pool di tecnici ed esperti del territorio e della storia locale, coordinato dagli architetti Emilio Lambiase e Luigi Scarpa, ha dato il là ad una progettazione che, qualora fosse finanziata, permetterebbe di recuperare un patrimonio storico di grande valore, per poter poi essere riutilizzato per lo sviluppo turistico della città. Responsabile della parte scientifica è Benedetto Gravagnuolo, preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli. L'incredibile ricchezza di insediamenti religiosi, di luoghi di ricovero e temporanea ospitalità per viandanti e pellegrini (hospitali), di chiese ed eremi per personaggi folgorati da crisi mistiche ed ascetiche, la presenza lungo la dorsale collinare nord-orientale (dove si sviluppa la Via Maggiore) di oltre 30 torri di avvistamento, hanno da tempo suscitato interesse per una possibile azione di recupero e valorizzazione dell'incredibile e variegata opzione turistica, storica e naturalistica. In sintesi, il progetto prevede il recupero e riuso di buona parte di queste torri longobarde, destinate fino agli anni ‘60 del passato secolo per l'antica pratica venatoria della caccia ai colombi migratori, la riscoperta e valorizzazione dei sentieri e delle strade secondarie e parallele all'attuale tracciato dell'antica Via Maggiore. Per la fase finale della gestione delle risorse, l'intervento mira ad attuare una concreta forma di collaborazione con strutture ed associazioni di privati, che, riunitisi in forma cooperativistica o consortile, coadiuvino gli enti pubblici nell'attuare le azioni di sviluppo turistico-culturale-ambientale per far decollare l'offerta turistica connotata da contenuti target di spesa, realizzabili a basso prezzo, utilizzando i vasti contenitori, oggi anonimi e sottoutilizzati, una volta recuperati e destinati ad accogliere flussi turistici anche internazionali e, soprattutto, giovanili e studenteschi.
Fonte: Il Portico
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