Tu sei qui: CronacaRifiuti sversati nel mare della Costiera: altri 16 indagati /I NOMI
Inserito da (redazionelda), lunedì 2 maggio 2016 15:49:45
Sono 16, tra amministratori e tecnici, le persone indagate per danneggiamento di beni pubblici, getto di cose idonee a molestare persone, deturpamento di bellezze naturali e deposito incontrollato dei rifiuti, quest'ultimo con riferimento all'impianto di Ravello sito in località Cigliano.
I provvedimenti di sequestro operati stamani dai Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) hanno interessato i tre impianti di trattamento delle acque reflue del Comune di Ravello siti in località Sambuco, Cigliano e Marmorata (nella foto), i due impianti di Atrani ubicati in Piazzale Marinella e Via Dei Dogi, nonché l'impianto di Cetara in località Porto. Tutti gli impianti di trattamento sequestrati, non classificabili come depuratori, sono privi di autorizzazione per lo scarico dei reflui in mare. La loro inefficienza ha determinato il conseguente deturpamento delle acque antistanti i Comuni di Ravello, Minori, Atrani e Cetara chiaramente percepibile per la formazione di schiuma in superfice e per la presenza di ampie chiazze marroni oltre all'emanazione di odori molesti, situazioni queste più volte denunciate dai cittadini.
I nuovi sequestri si aggiungono a quelli già operati negli ultimi mesi dalla Guardia Costiera e dal NOE presso gli impianti di depurazione di Amalfi, Praiano e Maiori.
A ricevere informazione di garanzia sono in sei, tra dirigenti, ex e tecnici dell'Ausino S.p.A. - Servizi idrici integrati, azienda che gestisce gli impianti: il presidente Mariano Agrusta, l'ex presidente Matilde Milite, il direttore generale Giuseppe Vitagliano, l'ingegnere amalfitano Iolanda Giuliano, il tecnico Francesco Vaccaro, il revisore dei conti Domenico Bevilacqua e dell'ingegnere Massimo Matucciello, tutti già informati (fatta eccezione del presidente) per i sequestri dei depuratori di Amalfi e Praiano.
Avvisi di garanzia per il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier e per il responsabile dell'area tecnica Rosa Zeccato; per il Comune di Cetara il sindaco Secondo Squizzato e il responsabile dell'area tecnica Pietro Avallone; per il comune di Atrani il sindaco Luciano De Rosa Laderchi, l'ex Nicola Carrano, l'attuale responsabile dell'area tecnica Giuseppe Vertullo e l'ex Pasquale De Santis oltre al legale rappresentante della ditta che garantiva la manutenzione agli impianti di Atrani.
Ai pubblici amministratori è stato contestato anche il delitto di omissione di atti di ufficio per aver violato gli obblighi normativi e funzionali connessi alle loro cariche e per aver omesso di attivarsi al fine di assicurare il trattamento dei reflui fognari. Per i gestori degli impianti è stato contestato anche il delitto di frode in pubbliche forniture per aver omesso di assicurare i lavori di manutenzione alle reti idriche e fognarie.
Anche questa operazione rientra nell'ambito della stessa attività della Procura della Repubblica mirata ad accertare le fonti di inquinamento delle acque superficiali interne e del mare.
Fonte: Il Vescovado
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