Tu sei qui: CronacaRimborsi, l'avv. Alfonso Senatore "scaccia" il clamore mediatico
Inserito da (admin), giovedì 27 febbraio 2014 00:00:00
In difesa dei signori Marco Senatore, Antonio Pisapia, Emilio Maddalo e Vincenzo Servalli, che ritengo completamente estranei ai fatti e totalmente innocenti. Evito questioni giuridiche riguardanti altre sedi giudicanti, dove non credo si andrà a finire, tranne se non per alcuni degli altri indagati. Devo innanzi tutto evidenziare l’alta professionalità e serietà dell’inquirente che sta procedendo in modo corretto e garantista, lontano da facili polveroni mediatici all’insegna, come si suol dire, di “far di tutta l’erba un sol fascio”.
La giustizia infatti se esercitata male - e non è questo il caso - è un’arma pericolosa se non addirittura letale (come il coltello, che può essere usato bene per tagliare il pane, ma può anche essere usato male per uccidere), specie quando si abbatte su persone perbene ed innocenti come i miei assistiti.
L’avviso di garanzia ed il successivo interrogatorio lasciano intendere che l’inquirente vuole valutare la posizione singola, così come prevede il nostro codice, nel momento in cui parla di “responsabilità penale personale”. È, infatti, impensabile un accordo predatorio di stampo politico tra una cinquantina di soggetti, tra cui i miei assistiti, coinvolti per pochi miseri euro.
Il reato di cui all’art. 314 c.p. (peculato) è gravissimo e perciò prevede una pena altissima, anche nel minimo, da 4 a 10 anni di reclusione, per cui il fatto deve essere di una gravità di pari grado e livello del commesso delitto, provato al di là di ogni ragionevole dubbio. La nostra fattispecie non è quella eclatante e grave accertata nelle Regione Lazio o in quella campana, dove sono stati comunque tenuti fuori coloro i quali hanno effettuato spese documentate, per giornali, spese di cancelleria come è il caso dei miei difesi.
Tali spese minime sostenute al fine di poter svolgere bene l’attività amministrativa, adeguandosi a quanto ogni giorno accade in Provincia, Regione, Parlamento e Governo, sono pienamente legittime e previste dalla legge, nonché sulla base di un regolamento oltre che per prassi costante, ma anche correttamente avallate dagli organi di controllo comunale, tutti investiti del loro specifico compito, che così ben operando hanno, infine, fatto venir meno ogni e qualsivoglia sospetto o elemento volitivo-doloso nell’operare del consigliere.
L’unico grave danno è la ripercussione mediatica che innesta nell’opinione pubblica la convinzione che tutti i politici sono dei malfattori, corrotti e ladroni contribuendo a generare l’antipolitica, viatico verso la fine della democrazia e di ogni ordine sociale. Tale analisi, però, non appartiene certamente alla sfera giudiziaria per cui lasciamo il campo a chi di questo fenomeno drammatico dovrebbe pur occuparsene nelle sedi più opportune e competenti della politica.
Avv. Alfonso Senatore
Fonte: Il Portico
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