Tu sei qui: CronacaRischio Meningite, dottor Ala di Atrani invita a diffidare da terapie autoprescritte da social
Inserito da (redazionelda), giovedì 29 dicembre 2016 11:02:24
Il sospetto caso di meningite di Agerola che avrebbe causato, ieri, la morte del 18enne Sebastiano Petrucci, è vissuto in queste ore con ansia da molti cittadini della Costiera Amalfitana. Dopo le indicazioni diramate ieri sera dall'Asl Napoli 3, il dottor Gaetano Ala dell'omonima farmacia di Atrani ci suggerisce una corretta valutazione dei casi e limitare l'accesso a terapie autoprescritte da social.
«In Italia e in Europa - spiega il dottor Ala -, i sierogruppi B e C sono i più frequenti. I sintomi sono gli stessi delle altre meningiti ma, nel 10-20% dei casi, la malattia ha un andamento rapido ed acuto, a decorso fulminante, che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata. I malati sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall'inizio della terapia antibiotica; la contagiosità è, comunque, bassa e i casi secondari sono rari. In presenza di meningite è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti. Nel caso di malattia invasiva da meningococco sono considerati contatti stretti coloro che, nei 7 giorni precedenti: abbiano condiviso l'abitazione o un ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza) o lo stesso mezzo di trasporto per viaggi di alcune ore abbiano dormito nella stessa casa o mangiato allo stesso tavolo del malato abbiano avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli) o abbiano avuto contatti ravvicinati (per esempio in condizioni di sovraffollamento o in discoteca) siano stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).
Queste sono le informazioni ufficiali del Ministero della salute - conclude Ala - ed anche l'IRCCS Lazzaro Spallanzani di Roma (istituto di riferimento nazionale per le malattie infettive) ribadisce la necessità di profilassi farmacologica esclusivamente per le persone che sono state a contatto diretto e ravvicinato con il caso».
Fonte: Il Vescovado
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