Tu sei qui: CronacaRogo al "Takhys", ombrelloni in fiamme
Inserito da (admin), martedì 24 luglio 2007 00:00:00
Incendiati due ombrelloni del ristorante-tavola calda "Takhys", in Corso Mazzini, nella notte fra domenica e lunedì. La nuova struttura per la ristorazione, che ha preso il posto dell'ex complesso sportivo di via Mazzini, sembrava un falò. Eppure, nonostante la strada sia a ridosso del cuore della città, nessuno sembra aver visto nulla. «Sono stato io a scoprire quanto accaduto - ha spiegato Gerardo Vitale, proprietario del "Takhys" e del ristorante "Hosteria Menelao" a Sant'Arcangelo - Ho avvertito la Polizia. Hanno eseguito un primo sopralluogo ed è stato provato che si è trattato di un incendio doloso. Qualcuno ha appiccato il fuoco. Ma credo che si sia trattato di una bravata di qualche balordo. Accanto agli ombrelloni c'erano le sedie ed i tavoli, che sono rimasti intatti. Se avessero voluto colpirmi, avrebbero fatto più danni. Per il momento non so darmi altra spiegazione. Attendo le indagini della Polizia».
Un inizio di estate infausto per la città: con l'incendio al "Takhys" sono ben 5 i roghi registratisi in questo mese di luglio nel centro cittadino. Secondo la ricostruzione fornita dagli agenti del Commissariato di Polizia, intervenuti per un primo sopralluogo, l'incendio è avvenuto verso le 4 di notte. Ignoti avrebbero appiccato il fuoco, molto probabilmente con del liquido incendiario, ai due ombrelloni che si trovano nel piazzale della struttura che ospita il ristorante e tavola calda "Takhys". Le fiamme avrebbero avvolto i due ombrelloni, risparmiando le sedie ed i tavoli, che non sono risultati danneggiati. Dai primi accertamenti, effettuati anche dagli uomini diretti dal vicequestore Pietro Caserta, si è evidenziata l'origine dolosa dell'incendio e le indagini si stanno effettuando a 360 gradi.
Nel pomeriggio di domenica, inoltre, sono andate in fumo due baracche in lamiera nella frazione di Castagneto, al confine tra Cava e Vietri. Le strutture, usate come deposito, erano piene di materiali edili e lattine di olio. La presenza di olio ha provocato l'esplosione della prima baracca, con le fiamme che si sono poi propagate alla seconda struttura, dove erano custoditi un furgone ed un monovolume, andati completamente distrutti. É evidente che l'attività investigativa sia rivolta a trovare eventuali collegamenti con i tre attentati incendiari (per un quarto si parla di corto circuito) messi a segno in una settimana. Se per il primo rogo al negozio di videonoleggio resta più accreditata la pista passionale, per gli altri diventa difficile scoprire la reale matrice.
Fonte: Il Portico
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