La protesta degli abitanti della frazione di San Giuseppe al Pozzo è approdata in Consiglio comunale. Se ne è fatto carico il capogruppo diessino Antonio Armenante, che ha raccolto il grido di allarme della località. E' un triste destino, quella della comunità di San Giuseppe al Pozzo, una piccola frazione il cui territorio è diviso dall'autostrada Napoli-Salerno, dalla strada ferrata ed attraversata dalla Statale 18. «E per giunta - aggiunge Pasquale Senatore, già consigliere comunale - in piena zona industriale». Con il trascorrere degli anni San Giuseppe al Pozzo sta correndo il rischio di perdere la propria identità. L'unico punto di riferimento è la chiesa parrocchiale. Prima con don Andrea Bruno, ora con don Felice Apicella, la comunità ha trovato la voglia di riscatto, di uscire dall'isolamento. «Chiediamo - afferma Pasquale Scarlino - che sia restituita alla frazione vivibilità, con la creazione di luoghi di aggregazione, con la sistemazione di strade e di marciapiedi, con parcheggi e con l'eliminazione di quelle barriere ferroviarie». Già nel mese scorso c'era stato un contatto con l'assessore Carmine Salsano. Ma oggi la gente chiede atti concreti. Ed un primo segnale potrebbe essere il recupero dell'arco della porta di S. Lucia, famoso per la battaglia che i cavesi, guidati dal capitano Vincenzo Baldi, combatterono contro i francesi nel 1799.