Patenti nautiche "facili", acquistate senza fare l'esame teorico né quello pratico. Dalla maxi inchiesta condotta dalla Procura di Salerno è emersa la complicità di un sottufficiale della Capitaneria di Porto. Adesso sono arrivate le sentenze nei confronti delle persone che erano state sottoposte a misure cautelari nel mese di luglio scorso.

Il sottufficiale dell'Ufficio Patenti Nautiche della Capitaneria di Porto di Salerno, considerato una figura chiave dell'inchiesta, è stato condannato a 4 anni di reclusione per corruzione e falso ideologico. Anche due intermediari sono stati giudicati con il rito abbreviato e condannati rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Un residente di Nocera Inferiore, invece, ha patteggiato una condanna a 2 anni di reclusione.

Le indagini sono iniziate a seguito di anomalie riscontrate durante una verifica di routine sulle procedure di rilascio delle patenti nautiche e sono state condotte attraverso l'utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché con metodi di osservazione, controllo e pedinamento. I reati contestati vanno dalla falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, alla corruzione per atto contrario al dovere d'ufficio.

Durante le perquisizioni sono stati sequestrati titoli abilitativi e denaro contante per un valore totale di 50.000 euro, ritenuti il profitto della corruzione. Le patenti nautiche erano rilasciate attraverso stampati autentici e sembravano regolari al primo controllo, venendo vendute a intermediari per cifre comprese tra 2.000 e 3.000 euro a seconda del tipo di abilitazione richiesta. La città di Salerno era diventata un centro di smistamento di questi titoli abusivi. Circa 60 persone coinvolte nell'inchiesta affronteranno il processo a piede libero.