Tu sei qui: CronacaSalvato da medici ‘scalatori'
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 31 marzo 2003 00:00:00
Uscito per un'escursione in montagna, viene colpito da un infarto poco prima di raggiungere la zona di Cappella Vecchia, sulla strada che porta all'Avvocata. L'uomo resta intrappolato nella montagna. Difficile l'opera di salvataggio anche per l'elicottero dei soccorsi. Lo salvano gli operatori del 118, che si cimentano in un'eroica corsa contro il tempo: per quasi un'ora, s'incamminano per il sentiero di montagna con addosso lo zaino dei medicinali ed una barella. Ora l'uomo è ricoverato presso il reparto di Cardiologia dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo". Vittima della terribile disavventura è Aldo Luciano, pensionato 66enne cavese. Ieri mattina, intorno alle 10, ha salutato la moglie ed è uscito per un'escursione in montagna. Si è diretto, così, verso l'Avvocata. Un percorso molto frequentato dai cavesi, che solo nel primo tratto, però, è facilmente percorribile. Poche decine di metri e la strada si trasforma subito in un percorso per esperti. Rischioso, dunque, avventurarsi da soli. Ma l'uomo, un appassionato della montagna, si è incamminato lungo il sentiero. Lo ha fermato una fitta al braccio sinistro, a nemmeno 10 metri dalla Cappella Vecchia, località a metà strada sulla via che porta alla Avvocata. Aldo Luciano ha provato a riprendere il suo cammino, ma non ce l'ha fatta: prima un senso d'oppressione alla gola, poi una forte sudorazione. Si è accasciato al suolo. Pochi attimi e su quello stesso sentiero è giunto un medico, anche lui impegnato in un'escursione, che ha chiamato i soccorsi. Quando è squillato il telefono del 118, è iniziata la corsa contro il tempo. Viene allertato il Saut di via Guerritore. Si pensa subito di utilizzare l'elicottero dei soccorsi, ma il mezzo non può raggiungere il punto dove si trova l'uomo. Gli operatori dell'Humanitas (lautista Carlo Mammone, infermiere Raffaele Sicignano) ed il medico del 118, Ciro Senatore, non si perdono d'animo, lasciano l'ambulanza sulla strada e si incamminano per il sentiero. Portano con loro lo zaino con i medicinali e la barella. Per 55 lunghissimi minuti scalano la montagna, in cerca dello sfortunato escursionista. Quando lo trovano, avviano la terapia con nitroderivati, con una pasticca sotto la lingua, poi fanno il percorso inverso. Mezz'ora dopo le 13, l'uomo arriva in ospedale. Gli esami confermano la diagnosi: angina pectoris. I successivi accertamenti di laboratorio indicano la presenza di un episodio ischemico transitorio. Situazione stazionaria ed anziano sotto stretta osservazione medica dopo la drammatica esperienza.
Fonte: Il Portico
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