Tu sei qui: CronacaSant'Agata de’ Goti, crolla ala del cimitero: oltre cento bare nel torrente
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 20 gennaio 2023 10:40:26
Un'ala del cimitero di S. Agata de' Goti, in provincia di Benevento, ha ceduto trascinando una ventina di bare e 80 urne nel torrente Martorano. E' accaduto ieri, probabilmente sotto l'effetto delle piogge battenti.
«La parte franata - ha commentato il sindaco Salvatore Riccio - insisteva su un torrente 'a secco' che con le abbondanti piogge delle ultime ore è tornato a colmarsi di acqua. Le piogge incessanti di questi giorni hanno fatto cedere il terreno sottostante causando il crollo. Chiedo scusa. Questa Amministrazione, tutta, chiede scusa alla città. È l'unica cosa da fare in questo momento. Siamo addolorati per questa sciagura».
Adesso, le famiglie dei defunti che erano sepolti nelle tombe del blocco crollato stanno sollecitando interventi urgenti per recuperare le oltre cento salme finite nel vallone. Inoltre, hanno chiesto l'intervento della magistratura per accertare eventuali responsabilità degli amministratori e dei tecnici del cimitero, i quali, secondo i parenti, avrebbero dovuto essere a conoscenza delle precarie condizioni statiche del blocco crollato, a causa di segnalazioni sia da parte dei cittadini che delle forze politiche di opposizione.
«A nome della Chiesa di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, desidero esprimere la mia vicinanza alle famiglie che hanno avuto le salme dei loro cari coinvolte nel crollo di una parte del Lotto Longo del Cimitero di Sant'Agata de' Goti», ha detto il vescovo Giuseppe Mazzafaro. «Le immagini dei loculi precipitati lungo il vallone e immersi nelle acque e nel fango del canalone sottostante al Cimitero sono come un pugno allo stomaco. Genitori, fratelli, sorelle, figli, ognuna di quelle salme appartiene a una famiglia che oggi si sente toccata e mortificata nei suoi affetti. Non vogliamo fare discorsi di responsabilità, ma invitare tutti alla responsabilità di intervenire, uniti, insieme, per ridare la dignità dovuta, ai "nostri", perché sono i "nostri" cari defunti. Essi appartengono alla Comunione dei Santi e dei defunti della Comunità tutta. In questi giorni, nelle nostre parrocchie celebreremo in suffragio dei defunti, per la consolazione dei loro cari e perché, superato tutto, possiamo quanto prima celebrare sul posto».
Fonte: Il Vescovado
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