Tu sei qui: CronacaScapolatiello, una storia lunga 180 anni
Inserito da (admin), venerdì 20 dicembre 2002 00:00:00
Il traguardo degli 80 anni superati rappresenta una felice tappa nella vita. Per festeggiare un tale evento, non c'è niente di più bello che poter ricordare la storia della propria famiglia, strettamente legata a quella di un'attività della quale si è stati e si è uno dei principali protagonisti. Così Lucia, Giuliana e Cesare Scapolatiello hanno voluto festeggiare gli 80 anni di papà Giuseppe (don Peppino per i tanti amici ed i fedeli clienti), erede della più antica ed illustre famiglia di albergatori cavesi, con la pubblicazione del libro "Una Storia lunga 180 anni...". Una storia iniziata nel 1821 con Gabriele Scapolatiello, proprietario di una semplice locanda, che alla sua morte, sul finire del XIX secolo, non era più definibile tale, ma già albergo. Infatti, il figlio Giuseppe, subentrato nella gestione, può essere considerato il primo membro della famiglia Scapolatiello ad essere censito come albergatore. Ha inizio, così, la lunga e gloriosa storia di un'attività alberghiera che ha onorato ed onora coloro che l'hanno portata avanti e l'intera città metelliana, strettamente legati dagli avvenimenti di questi lunghi anni, dei quali don Peppino è certamente la figura più prestigiosa. Il libro, presentato giovedì 19 dicembre presso l'Hotel Scapolatiello (nella foto), alla presenza delle massime autorità, tra cui il sindaco della città metelliana, avv. Alfredo Messina, il Padre Abate, Benedetto Maria Chianetta, ed il presidente della Provincia, dott. Alfonso Andria, raccoglie e ricostruisce vicende e ricordi della famiglia Scapolatiello e dei suoi ospiti, opportunamente calati nel contesto degli eventi storici di Cava de' Tirreni e della millenaria Badia benedettina. Il primo capitolo, infatti, è dedicato alla città metelliana (Una porta per la Costiera Amalfitana; le origini di un nome; testimonianza del passato); il secondo capitolo è incentrato sull'Abbazia della SS. Trinità (Una perla incastonata tra le montagne; i tesori della Badia); il terzo capitolo è dedicato alla storia del Corpo di Cava ed al Borgo Scacciaventi (Il cuore e l'anima della città); il quarto capitolo è Cava nel Grand Tour (La piccola Svizzera); il quinto capitolo è il ricordo della famiglia Scapolatiello (Una storia lunga 300 anni; Hotel Scapolatiello; i suoi "primi" 180 anni). Infine, alcune delle più note ricette della grande cucina dell'albergo e ritratti dell'album di famiglia. Un libro che certamente sarà caro non soltanto alla famiglia Scapolatiello (nella foto in basso), ma all'intera comunità cavese e che, come dicevamo, è un omaggio all'attività di Giuseppe Scapolatiello, che a soli 18 anni, dopo la morte prematura del padre Cesare, dovette iniziare l'attività di albergatore per salvaguardare e difendere l'opera intrapresa dai suoi predecessori, rinunziando alle aspirazioni giovanili ed agli studi universitari. Si potrebbe dire che la città metelliana ha perso un medico, un avvocato, ma ha avuto ed ha un grande albergatore, soprattutto un figlio generoso, che, nei momenti più difficili della storia cittadina, come l'ultimo conflitto mondiale, ebbe sempre aperte le porte del suo albergo, per accogliere soprattutto coloro che erano rimasti senza un tetto. La cortesia, il senso dell'ospitalità, la vera e pura cultura cavese, copiosamente aspirata dalla vicina Badia benedettina, sono stati e sono l'immagine e lo stile di vita di don Peppino, che ai nipoti, come scrive all'inizio del libro, lascia "Una storia fatta di tante piccole storie. Vi lascio un sogno. Prima locanda, poi riparo dalla guerra, infine albergo d'eccellenza". Agli ospiti, in questi 180 anni, la riconoscenza per la fiducia dimostrata, "ma la fiducia - conclude Giuseppe Scapolatiello - è un bene prezioso, difficile da conquistare. Non in un giorno, ma in 180 anni di dedizione e di passione dei tuoi avi. Conosci e custodisci il tuo passato: è solo così che puoi apprezzare ciò che oggi hai".
Fonte: Il Portico
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