Tu sei qui: CronacaScuola ‘Don Bosco', i genitori sul piede di guerra
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 3 febbraio 2003 00:00:00
Una petizione firmata da una cinquantina di genitori (quelli che si è riusciti a contattare nel giro di pochi giorni, dicono i promotori dell'iniziativa) è stata inviata al sindaco Messina, per denunciare lo stato di degrado in cui versa la più grande struttura scolastica della città: la scuola materna ed elementare "Don Bosco" (nella foto) di Corso Mazzini. Una dettagliata documentazione, anche fotografica, per rappresentare lo stato di "viva preoccupazione" per la stabilità dell'edificio e per lamentare le condizioni in cui versano intere classi, dovendo convivere - denunciano i genitori - con i lavori di manutenzione che si stanno realizzando all'interno. Causa: le verifiche tecniche post terremoto del 31 ottobre scorso, che hanno evidenziato la necessità di eseguire opere di miglioramento delle vie di fuga e di sistemazione muraria. «Siamo preoccupati - denuncia Antonio D'Urso, genitore - dello stato di alcune fessure, che interessano, così come chiaramente illustrano le foto scattate, una trave del corpo scala lato sud, oltre a lesioni e sconnessioni delle pietre di tufo della muratura portante degli ingressi laterali e le condizioni dell'armatura in ferro dei cordoli delle piattabande sulle finestre, dei piani di calpestio e del cornicione interno, che appare arrugginita ed esposta alle intemperie. Inoltre, ci sono tubi per la discesa dell'acqua piovana, rotti da anni, che producono infiltrazioni, oltre ad essere di materiale non a norma, quale l'eternit, quindi con presenza di amianto». Sotto accusa anche l'organizzazione dei lavori di manutenzione. «Sarebbe stato opportuno - continua D'Ursi - non far accedere i bambini nelle parti dell'edificio interessate dai lavori. Invece, a distanza di poche ore, intere scolaresche vengono sballottate da un'aula all'altra, esposte pericolosamente alle polveri ed all'umidità conseguente ai lavori di intonaco eseguiti, mentre nei corridoi sono ammassati sacchi di calce e cemento ed attrezzi vari. Risulta esservi, addirittura, promiscuità tra alunni ed operai per quel che riguarda i servizi igienici. È ovvio che, dopo l'esecuzione dei lavori di intonaco, i locali debbano arieggiare, affinché si asciughi la conseguente umidità, cosa che non accade». I genitori, inoltre, chiedono anche di sapere che fine hanno fatto i soldi per il rifacimento delle facciate esterne dell'istituto, che non ha neppure un impianto parafulmine, mentre quello elettrico è fatiscente e non a norma.
Fonte: Il Portico
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