Tu sei qui: CronacaScuole a Cava de' Tirreni, genitori scrivono al Sindaco: «Si ravveda e proroghi Dad fino al 5 marzo»
Inserito da (redazioneip), martedì 16 febbraio 2021 15:57:58
Attraverso i social, una mamma di Cava de' Tirreni, facendosi portavoce delle preoccupazione di molti genitori della città, ha pubblicato un lungo messaggio sulla bacheca Facebook del sindaco Vincenzo Servalli per chiedergli di «riconsiderare un nuovo programma per la scuola, confrontando non solo l'opinione dei dirigenti scolastici ma dando ascolto anche ai dubbi di noi genitori, attuando così un iter concorde».
«Sono la prima a volere che i miei figli vadano a scuola in presenza, affinché possano avere un bagaglio emozionale e culturale tale da ricordare un giorno i bei tempi della scuola che non ritorneranno più. Purtroppo le regole demoralizzanti e lesive che impone la Dip, lasceranno ricordi sicuramente indelebili ma non certo piacevoli. Tecnicamente la scuola è definita un luogo sicuro, ma - sottolinea la mamma cavese - nella scuola si rischia un contagio maggiore».
Non voglio sottolineare, i plessi chiusi, le paure, le varianti covid che si susseguono, gli screening inesistenti o improbabili, oppure gli alunni, le famiglie, i professori, gli Ata, le strutture sanitarie coinvolte, tutti in attesa, di infiniti tamponi positivi o negativi, perché vorrebbe dire inoltrarsi in un mondo che non mi compete. [...] Posso parlarle della temperatura di questi giorni? È Fredda, i luoghi non si possono aerare, come viene sottolineato dalle innumerevoli raccomandazioni anticovid, i termosifoni riscaldano giustamente l'ambiente, la ventilazione è praticamente inesistente.
«[Sindaco] si ravveda, il Covid è una realtà che ha già segnato la nostra città. - conclude la cittadina - Le chiedo, rappresentando molti genitori di ricominciare e prorogare la Dad fino al 5 marzo. Per poi ricominciare almeno con i tamponi a docenti e personale, abbiamo i mezzi usiamoli ... una scuola che chiude dopo una settimana è una vergogna, vuol dire che con un tampone fatto prima di iniziare a lavorare si sarebbero evitati contagi e chiusure inutili. I contagi nelle scuole, non sono per lei un dato valido per una chiusura, ma le sottolineo che essere lungimiranti, in questo momento storico, non solo nei confronti della scuola, è forse l'unico modo per contenere i contagi. Qui non si tratta di dad o non dad, qui è in gioco il benessere psicofisico di tutti».
Fonte: Il Portico
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