O il Comune nocerino rientra dal debito o si passa alla messa in liquidazione: è l’aut aut posto dal sindaco Marco Galdi alla grave crisi di liquidità della Se.T.A. S.p.a., la società responsabile della gestione dei rifiuti dei Comuni, tra gli altri, di Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore.

Preannunciata come risolutrice, l’assemblea dei soci svoltasi ieri si è, invece, conclusa con un nulla di fatto. Ogni decisione sulle sorti della Se.T.A. è stata infatti rimandata al 7 agosto. E questo perché il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, ha presentato sul tavolo di discussione un interessante piano di rientro dal debito per il proprio Comune (il cui debito verso la Se.T.A. al momento ammonterebbe a circa 16 milioni di euro).

In sostanza, l’Ente nocerino avrebbe trattato con la Banca della Campania nuove linee di credito per liberare la Se.T.A. dal gap finanziario che negli ultimi tempi hanno comportato da un lato il vertiginoso aumento del proprio debito nei confronti della società, dall’altro la continua inadempienza verso i dipendenti. Linee di credito che passerebbero per due punti fondamentali: la rimodulazione del piano industriale e la diminuzione del canone mensile da corrispondere alla società presieduta dall’avv. Giuseppe Bisogno, che scenderebbe a circa 500mila euro, pur tuttavia non intaccando i livelli occupazionali.

La risoluzione della vicenda, comunque, non è ancora certa. Per questo le parti si sono date appuntamento tra 15 giorni, allorquando - stando a quanto precisato dal primo cittadino metelliano Galdi - dovrà essere presa una decisione definitiva: o “salvare” il Comune di Nocera tramite questo piano di rientro o passare alla messa in liquidazione della Se.T.A. In ogni caso, come ha fatto sapere lo stesso Galdi, i livelli occupazionali su Cava de’ Tirreni rimarranno inalterati: nelle sue intenzioni vi sarebbe l’idea di affidare al cantiere cavese (seppur in via sperimentale) la gestione del servizio sul territorio cittadino.