Tu sei qui: CronacaSenzatetto, vive in auto con la moglie
Inserito da (admin), venerdì 25 novembre 2005 00:00:00
La sua casa è una Peugeot rossa, dove dorme insieme alla compagna. Per ripararsi dal freddo si rifugia nell'abitacolo rivestito da buste di plastica ai finestrini. Di sera fa il parcheggiatore abusivo: poche ore di lavoro, quelle in cui termina la sosta a pagamento. Così un uomo di 67 anni, A.L., vive da mesi sulla Statale 18 all'altezza di via Principe Amedeo, a pochi passi dalla Chiesa della Madonna dell'Olmo e dal Convento di San Francesco. Le temperature rigide di questi giorni, e soprattutto delle notti, che stanno causando seri problemi ai senzatetto, con casi di malori e principi di assideramento, hanno spinto i residenti della zona, e non solo, a lanciare un appello: «Diamogli un tetto sotto cui dormire». Il dramma dell'emarginazione e del degrado è sotto gli occhi di tutti ormai da tempo. Basta chiedere dell'uomo dalla Peugeot rossa: in tanti, anche chi come semplice passante lo ha notato almeno per una volta, ne danno una descrizione precisa. Giubbottino catarifrangente per il suo lavoro notturno, Antonio (useremo un nome di fantasia per tutelare la privacy) si accontenta di qualche spicciolo. Di giorno, lui e la sua compagna trovano accoglienza nel vicino Convento di San Francesco, dove spesso fanno affidamento alla carità dei frati per un piatto caldo. Di notte, l'unico loro riparo è la Peugeot. In queste ore, scattata l'emergenza freddo, è partita una gara di solidarietà. «Vogliamo sensibilizzare i cittadini e le autorità competenti - spiegano alcuni residenti della zona - affinché si faccia qualcosa. Il suo lavoro "abusivo" non deve essere una scusa per chiudersi gli occhi e negare qualsiasi tipo di assistenza. Molto spesso si tratta di persone dignitose, che rifiutano anche gli aiuti». La segnalazione è giunta anche agli uffici dei Servizi Sociali comunali di via Sorrentino, dove ogni giorno gli operatori sono al lavoro, offrendo un'assistenza materiale e morale agli indigenti. Il caso di Antonio è già noto. «Purtroppo - fanno sapere - si tratta di una vicenda delicata. Fermo restando il diritto alla privacy e la nostra volontà a non divulgare notizie personali, possiamo dire di esserci adoperati affinché venisse accolto in una delle cosiddette "case ospitanti", ma lui stesso si è rifiutato. Non vuole rinunciare alla sua esistenza da senzatetto». Una spiegazione incomprensibile, che si scontra con le temperature rigide di questi giorni. Intanto, continua l'impegno delle associazioni di volontariato e dei Servizi Sociali. Ognuno fa la sua parte per rimediare al doppio dramma dell'emarginazione e del gelo.
Fonte: Il Portico
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