Teatro di violenze le mura domestiche di una famiglia bulgara trasferitasi a Cava de’Tirreni da alcuni anni.

Oggi, finalmente, dopo più di tre anni, la fine di un incubo. È l’orribile storia di una donna bulagara di 40 anni che, per lungo tempo, ha vissuto un vero e proprio inferno a causa dei continui maltrattamenti, umiliazioni, percosse e violenze sessuali ad opera del marito, fin da quando erano ancora in Bulgaria.

Il consorte, Dimitrov Gospodin Miladinov di 42 anni, un bruto senza pari. Non lasciava alla moglie un attimo di pace. Si infuriava per qualsiasi cosa e subito partivano schiaffi, pugni, insulti e, qualche volta, non esitava a prendere la donna, rinchiuderla in una stanza per violentarla e lasciarla lì a piangere per delle ore.

Negli ultimi tempi la situazione non faceva che peggiorare, fino a quando la donna coraggiosamente ha preso la decisione di scappare di casa e trasferirsi a Nocera Superiore dove aveva trovato un nuovo lavoro. Ma l’illusione di una libertà ritrovata è durata poco.

Il marito è riuscito a scoprire il suo nuovo posto di lavoro, l’ha raggiunta e a suon di schiaffi l’ha trascinata nella sua abitazione metelliana, dove l’ha letteralmente sequestrata per diversi giorni, stuprata ripetutamente e selvaggiamente picchiata con coltello e bastone.

Per fortuna, approfittando di un momento di distrazione, la donna è riuscita a scappare, raggiungere il Commissariato di Pubblica Sicurezza e raccontare tutto. Nella stessa giornata gli agenti, guidati dal vice questore Pietro Caserta, hanno rintracciato l’uomo nei pressi della sua abitazione, fermato e condotto alla Casa Circondariale di Fuorni a disposizione della competente autorità giudiziaria. La donna, invece, è stata accompagnata al Pronto Soccorso di Santa Maria dell’Olmo.

La vicenda non era sconosciuta alle Forze dell’Ordine, essendo stata segnalata più volte dai vicini di casa, ma la donna per timore aveva sempre negato.