Tu sei qui: CronacaSfruttava extracomunitari dopo averli fatti entrare in Italia irregolarmente, nei guai azienda di trasporti a Piacenza
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 16 novembre 2022 09:06:49

Un'indagine della Squadra mobile di Piacenza, in collaborazione con la Polizia stradale di Trento e di Piacenza e con la Guardia di Finanza di Piacenza, ha consentito di scoprire un sistema criminale, messo in piedi dai responsabili di un'azienda di trasporti piacentina, che sfruttava lavoratori extracomunitari fatti entrare in Italia in modo irregolare. Per i reati di caporalato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono state indagate 17 persone di cui una è stata arrestata, per due è stato disposto l'obbligo di dimora e per altre due invece è stato applicato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. È stato inoltre disposto il sequestro preventivo dell'azienda di trasporti e di un'altra azienda, formalmente distinta dalla prima, ma di fatto riconducibile alla stessa.
In particolare l'azienda reclutava all'estero cittadini extracomunitari, perlopiù cittadini brasiliani desiderosi di entrare in Italia (dietro il pagamento all‘azienda di circa 500 euro), da impiegare nella ditta di trasporti, che forniva loro dietro ulteriore pagamento i documenti d'identità e di guida contraffatti, per i quali dovevano versare fino a 2500 euro.
Gli stranieri già indebitati firmavano quindi con il falso nome un contratto di lavoro, ed iniziavano l'attività di autisti a bordo dei camion dell'impresa, in condizioni di impiego ed alloggiamento degradanti. I camionisti tra un viaggio e l'altro dormivano a bordo dei mezzi di trasporto nel piazzale dell'azienda, e potevano usufruire anche di alcune baracche presenti nella piazzola.
Approfittando proprio dello stato di bisogno in cui i camionisti versavano, poiché irregolari sul territorio italiano, con documenti falsi e privi di qualsiasi altro contatto o alternativa lavorativa in Italia, ne sfruttavano le prestazioni lavorative imponendo turni di servizio massacranti. L'analisi dei cronotachigrafi sequestrati dalla Polizia stradale a numerosi autisti, ha fatto emergere in un periodo d'esame di soli tre mesi quasi mille infrazioni al codice della strada, principalmente per il mancato rispetto dei tempi di guida. L'azienda invitava infatti i lavoratori a fare un uso improprio dei cronotachigrafi, al fine di non essere scoperti durante i controlli.
Gli stipendi versati agli autisti erano invece difformi dai contratti collettivi nazionali e sproporzionati rispetto alla qualità e quantità del lavoro prestato. I pagamenti avvenivano senza alcuna busta paga e con ulteriori decurtazioni qualora non venisse svolto il lavoro straordinario o vi fosse un ritardo sui tempi di consegna. Venivano inoltre contabilizzate le rate per pagare i documenti falsi forniti, che venivano stornate dallo stipendio, così come venivano stornati i corrispettivi per riposare nelle baracche e pure le spese per gli incidenti stradali che causavano durante i massacranti turni di lavoro.
Successivamente, a seguito delle limitazioni alla circolazione oltreoceano per la pandemia, l'azienda ha iniziato a reclutare cittadini turchi e moldavi, ai quali non era necessario fornire documenti falsi perché era sufficiente assumerli tramite una inesistente società di diritto bulgaro, gestita dalle medesime persone e costituita ad hoc, per poi fintamente distaccarli presso la società di trasporti italiana. Tale distacco transnazionale era sufficiente a permettere comunque la loro la libera circolazione sul territorio nazionale, formalmente per un periodo limitato di tempo.
Sono complessivamente 44 i camionisti stranieri individuati nel corso delle indagini quali vittime del reato di caporalato, persone in situazione di estremo bisogno grazie alle quali gli indagati potevano trarre profitto.
Fonte: Positano Notizie
rank: 10977102
Traffico rallentato sulla Statale 163 Amalfitana nel tratto compreso tra Minori e Ravello. Il flusso veicolare procede a rilento, nonostante la presenza degli ausiliari del traffico a Castiglione, impegnati a regolare la circolazione. A causare i disagi anche i lavori in corso sulla sede stradale proprio...
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani, su proposta della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo di un intero compendio aziendale e della somma di quasi 650 mila euro nei confronti di un soggetto colpito da misura di prevenzione della sorveglianza speciale...
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Messina hanno concluso un'operazione che ha portato all'esecuzione di un sequestro dell'importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti di un soggetto calabrese considerato responsabile di autoriciclaggio, truffa e esercizio abusivo dell'attività...
Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno dato esecuzione ad una sentenza di condanna e confisca di 895.000 euro, nei confronti di una società bergamasca - operante nel settore dell'ortofrutta - che aveva ottenuto, in modo illecito, finanziamenti pubblici durante l'emergenza...