Tu sei qui: CronacaSì dei tecnici al nuovo Puc
Inserito da (admin), lunedì 10 marzo 2008 00:00:00
Si spengono le luci, cala il sipario sul convegno "Il piano, i progetti - Un futuro per Cava", ma resta forte la convinzione che la città è viva. La ricchezza degli interventi, il nuovo approccio strategico, il dialogo apertosi, la partecipazione alle scelte per la comunità, danno il via ad una nuova fase politico-amministrativa. Ed il sindaco Gravagnuolo ne è convinto: «È stata una sfida, il nostro progetto di città è attuale, capace di combattere il declino, la disgregazione».
I progetti in mostra indicano questa attesa, questa volontà della città di passare il guado e recuperare la sua memoria storica, ma attualizzata nel segno della contemporaneità. «Siamo portatori - afferma l'assessore alla Qualità del Disegno Urbano, Rossana Lamberti - di un disegno di città capace di realizzare i segni della speranza con progetti innovativi e la costruzione di un futuro più desiderabile, attraverso la riqualificazione del centro storico, delle periferie, della rete delle infrastrutture, la rottamazione di edilizia datata».
Anche la cronaca dell'ultima giornata ha visto alternarsi ai microfoni rappresentanti degli ordini professionali, progettisti e docenti universitari. Pasquale Caprio, presidente dell'Ordine degli Architetti di Salerno, ha sottolineato la necessità della qualità del costruito; Armando Zambrano, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Salerno, ha evidenziato l'importanza del dialogo e della partecipazione. D'accordo Alessandro Dal Piaz, coordinatore scientifico del Ptcp di Salerno. Di particolare rilievo l'intervento dell'architetto Lorenzo Santoro della Soprintendenza di Salerno: «Si apre per la città, dopo anni di battaglia, una nuova fase. Si riprende il discorso iniziato alla fine degli anni '70, quando ci si pose il problema del ridisegno della città. Che non muoia come quel sogno all'alba. Questa volta c'è una forte partecipazione ed una grande attenzione».
A suscitare entusiasmo ci ha pensato il preside della Facoltà di Architettura della Federico II, Benedetto Gravagnuolo, con un intervento tra lo scientifico e l'amarcord. Ha indicato che piano, progetti e futuro non sono in contrasto, ma indicano una nuova logica più attuale e rispondente agli interessi della scienza e delle comunità. Il pianificare facendo non turba, come la presenza di architetti di fama è il segno di un arricchimento culturale e segna la strada per altri. Poi l'attenzione alla sua città: «Il futuro? Il restauro della memoria, la valorizzazione e la tutela del paesaggio, delle colline, delle frazioni».
Infine l'illustrazione dei progetti pubblici e privati in mostra a cura dei progettisti o dei loro rappresentanti: il recupero dell'ex Di Mauro, dell'ex Tabacchificio, del complesso polivalente via S. D'Acquisto, degli ex cinema Capitol e Metelliano, il recupero dell'area del Nunzio, del sottovia, dell'ex Agenzia Tabacchi, oggi Istituto "Vanvitelli". Una ricchezza di idee, di proposte, di risorse economiche per la città. «Stiamo governando - ha concluso il sindaco Gravagnuolo - la crescita reale e gli interessi della città. È la riqualificazione pubblica il nostro obiettivo, di qui la messa in campo di tutte le energie della città e fuori della città per attrarre gli investimenti privati».
Fonte: Il Portico
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