Trovata ancora una volta una siringa sporca di sangue. Una giovane donna si allontana con fare sospetto dal bagno pubblico che si trova nei pressi della stazione ferroviaria. La ragazza è una tossicodipendente. La conferma arriva qualche istante dopo, quando gli operatori ecologici ritrovano, vicino ai servizi igienici pubblici, una siringa ancora sporca di sangue. Intorno c'è l'abituale tran tran quotidiano, con pendolari e soprattutto tanti studenti in attesa del treno e dei mezzi del Cstp.

Appena diffusasi la notizia, i consiglieri comunali dell'Udeur, Polichetti, Maddalo e Senatore, hanno chiesto l'immediata convocazione della Commissione comunale Sanità, con all'ordine del giorno la tossicodipendenza in città, diventata una vera emergenza. «Riteniamo necessario un approfondimento della tematica - dice Marco Senatore - in quanto i dati raccolti sono preoccupanti. È necessario uno sforzo comune di tutte le forze politiche e sanitarie, religiose e scolastiche, per offrire risposte concrete».

Diversi i precedenti. L'ultimo in ordine di tempo risale a qualche settimana fa. Protagonista della spiacevole disavventura è stata una signora cavese, che ha voluto rendere noto l'episodio perché si possano adottare controlli più efficaci e pulizie idonee nelle aree verdi cittadine. Dopo aver trascorso la notte in ospedale al capezzale della madre, alle prime luci dell'alba si era allontanata per raggiungere casa. Per riprendere l'auto al parcheggio ha percorso i giardinetti di Piazza San Francesco ed ha notato nell'erba una siringa sporca di sangue.

Ed ancora prima, nei giardinetti di viale Marconi, furono trovate alcune siringhe tra le aiuole. A rinvenirle alcuni studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale, che denunciarono il fatto ai docenti. «È inutile nasconderselo, il problema esiste e le vittime sono, purtroppo, i giovani e non solo», afferma il dirigente sanitario Alfonso Laudato.