Tu sei qui: CronacaSpinse per concessione area a suo parente, nei guai consigliere comunale di Battipaglia per tentata concussione
Inserito da (Redazione LdA), giovedì 16 giugno 2022 13:03:05

Questa mattina, 16 giugno, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, ha dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal GIP di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un consigliere comunale della Città di Battipaglia, Francesco Falcone, all'epoca dei fatti Presidente del Consiglio Comunale, per le ipotesi di reato di tentata concussione.
Le indagini, eseguite dai Finanzieri della locale Tenenza, sono scaturite da un controllo effettuato nei confronti di un operatore commerciale itinerante, finalizzate ad accertare la regolare occupazione dell'area di suolo pubblico presso la quale lo stesso esercitava l'attività.
Il posteggio fuori mercato, sito nella via Belvedere di Battipaglia, era divenuto oggetto di contesa tra due privati cittadini, entrambi interessati a beneficiare della autorizzazione comunale per esercitare in tale zona attività di somministrazione al pubblico di cibi e bevande.
Secondo quanto ritenuto dal giudice, l'iter amministrativo e gli accadimenti fattuali che hanno scandito tale contrasto hanno disvelato una progressione criminosa sviluppatasi attraverso la perpetrazione di plurime condotte integranti i reati di abuso di ufficio e tentata concussione, coinvolgendo a vario titolo, l'operato di pubblici amministratori e funzionari, uomini politici ed appartenenti alle forze dell'ordine, accusati di avere agito in concorso per il perseguimento di fini preferenziali estranei ai pubblici interessi.
In particolare, secondo la prospettazione accusatoria ritenuta allo stato fondata dal Giudice per le indagini preliminari, un Dirigente comunale, dietro pressioni esercitate dal consigliere, con un nuovo provvedimento amministrativo, avrebbe concesso la stessa area ad un prossimo congiunto dell'indagato, nonostante fosse stata presentata dall'imprenditore primo assegnatario richiesta di proroga della concessione, istanza che avrebbe dovuto essere accolta in ragione della normativa emergenziale vigente a causa dello stato di pandemia da Covid-19; successivamente sarebbero stati disposti, in concorso con due Ufficiali della Polizia Locale (di cui uno ora in pensione), ripetuti controlli nei confronti del ritenuto legittimo assegnatario della concessione, al fine di indurlo ad abbandonare l'area assegnatagli.
Fonte: Il Vescovado
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