Questa mattina, per l'ennesima volta, nella fascia di punta, è stato soppresso un treno per Salerno. Della soppressione delle corse non è data adeguata informativa e, puntualmente, si verifica che sul convoglio successivo le persone in attesa sono così tante da non riuscire ad entrare in treno. «Abbiamo esaurito ogni ragionevole argomentazione da poter fornire agli utenti - lamenta Aldo Scarlino, coordinatore del Comitato Pendolari Cavese - I fortunati che oggi sono riusciti a salire in treno, inscatolati come sardine e sottoposti ad una sauna non richiesta, hanno visto, inoltre, percorrere la tratta Cava de'Tirreni/Salerno nel doppio dell'usuale tempo».

Quanto è sicuro viaggiare su convogli oltremodo obsoleti e stipati di passeggeri all'inverosimile? «Nell'incontro dello scorso giugno con il Management Trenitalia ed i vertici politici cavesi - dichiara Nello Amato, sempre per il Comitato Pendolari - abbiamo evidenziato tali disservizi e denunciato la carenza di sicurezza. Abbiamo avuto tante promesse, ma scarsi risultati. Solo in questa settimana il problema si è verificato ben due volte: uno dei treni in partenza alle ore 8.00 o alle ore 8.22 non passa e quello successivo ad unico convoglio non è sufficiente. Non è certamente dignitoso decidere chi resta a terra e chi prende il treno».

Tante le segnalazioni, i reclami formali e le richieste ufficiose... nessun risultato! Il Comitato Pendolari ha chiesto di poter presenziare alla stesura dei nuovi orari - altro capitolo dolente - che entreranno in vigore a dicembre ed attende a breve la conferma di un incontro presso gli uffici regionali Trenitalia, con l'auspicio di ottenere subito i correttivi più basilari e ragionevoli, sia per gli orari che per le composizioni dei treni negli orari di punta.

Comitato Pendolari Cavese