Tu sei qui: CronacaStraziante addio ad Antonello Vassallo
Inserito da (admin), venerdì 1 marzo 2013 00:00:00
“Il Signore si prende sempre i buoni”: questa è stata la frase enunciata dalla gran parte della comunità di Cava de’Tirreni, e non solo, nell’apprendere la ferale notizia dell’immatura dipartita del nostro caro concittadino Antonello Vassallo.
Una persona buona, generosa, disponibile e solare, nel pieno vigore della sua vita, a soli 42 anni, non può lasciare questa terra per ascendere in Paradiso, per porsi accanto al volto santo di Dio nostro Padre. Antonello Vassallo, eccellente meccanico di professione, unico figlio maschio dello “storico” Mario Vassallo, amanti e profondi conoscitori di ogni tipo di moto, iperconosciuto dal “popolo dei centauri” di Cava de’Tirreni e dei Comuni viciniori, per aver professato l’attività prima in corso Principe Amedeo e poi in via XXV Luglio, di fronte al Centro Commerciale Cavese.
Il silente male del secolo, come accade troppo soventemente, ha colpito un cavese doc, le cui qualità personali e professionali si possono sintetizzare, in modo riduttivo, nel “gigante buono”, “marito e padre affettuoso e premuroso”, “amico di tutti” e “fedele consigliere dei motociclisti”.
Alle 2 dell’alba di mercoledì 27 febbraio, il Signore Gesù ha voluto che l’anima di Antonello, abbandonate le pochezze della terra ed il suo corpo mortale, salisse in Cielo, lasciando nel totale sconforto la giovane consorte, la signora Mariagrazia Del Buono, i loro tre piccoli figli, Mario, Pio e Michela, di soli 10, 8 e 7 anni, papà Mario e mamma Maria Adinolfi, ma anche le sorelle Filomena e Valeria, con i rispettivi cognati, parenti ed uno inquantificabile stuolo di amici e conoscenti. L’abitazione paterna, sin dalle prime ore del mattino di mercoledì, è stata meta di un continuo andirivieni di persone, perché tutti hanno voluto porgere l’estremo saluto al caro Antonello.
Il Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, alle 10.30 di ieri mattina, giovedì 28 febbraio, si è colmato di persone in lacrime e commosse. L’attesa del feretro è stata ritmata dal rombo di tante moto, i cui centauri hanno voluto “scortare” Antonello dalla dimora paterna sino al sagrato della secolare chiesa di piazza San Francesco.
Il coinvolgente rito funebre, solennizzato dalla celebrazione eucaristica presieduta da Padre Luigi Petrone, Rettore del Santuario, con la concelebrazione di Don Beniamino D’Arco, parroco della Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire, e Don Francesco Della Corte, parroco della Parrocchia di Santa Maria del Rovo, ha lasciato attonita la convenuta folla.
La testimonianza del nostro buon operare nella vita terrena la si può riscontrare solamente nel giorno in cui il nostro corpo mortale riceve l’estremo saluto dai Ministri della Chiesa, attorniati dalla moltitudine di persone, senza distinzione di ceto sociale.
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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