Arriva la stangata per 3.500 cavesi, che dovranno corrispondere all'Erario comunale 1 milione e mezzo di euro per le tasse della spazzatura evase per l'anno 2003. Dopo gli accertamenti del caso, l'Ufficio Tributi, retto dall'avv. Trapanese, a partire già dalla prossima settimana inoltrerà le cartelle esattoriali per permettere ai morosi di mettersi in regola. A giorni, intanto, il Giudice di Pace di Cava dovrebbe esprimersi sulla "causa pilota" intentata dall'Unione Consumatori metelliana, presieduta dall'avv. Luciano D'Amato, per verificare se fosse lecito da parte dell'Amministrazione comunale chiedere il pagamento della tassa dell'anno precedente alla notifica dell'atto ingiuntivo, avvenuta in questo stesso anno. Qualora il Giudice di Pace desse ragione all'Unione Consumatori, il Comune dovrebbe fare marcia indietro e rinunciare alle cospicue somme derivanti da detti tributi. Sembra aver sortito l'effetto sperato, intanto, il recupero dei crediti relativi al mancato pagamento da parte di 20 cittadini della Tarsu 2000, mediante il pignoramento e la successiva vendita all'asta dei beni mobili dei morosi. Già ieri mattina, infatti, molti cittadini hanno provveduto al pagamento della tassa. Il Comune, autorizzato al pignoramento dalla legge in materia, è fermamente intenzionato a recuperare le somme dovute per la spazzatura, che ammontano a circa 10mila euro, e quindi continuerà a fare aste, con modalità da definire, per percepire quanto dovuto. E per chi non vorrà proprio pagare, gli uomini di Messina hanno già pronta la soluzione. Attraverso un procedimento legale, non solo l'Amministrazione entrerà in possesso dei beni messi all'asta, che saranno destinati alle associazioni più bisognose del territorio, ma procederà anche al sequestro di automobili e ciclomotori. L‘Unione Consumatori già annuncia battaglia.