Tu sei qui: CronacaTASI e IMU 2015: 16 giugno scadenza prima rata, guida al calcolo
Inserito da (admin), lunedì 8 giugno 2015 10:52:46
Il prossimo 16 giugno scade la rata per il pagamento della prima rata delle tasse sulla casa: TASI e IMU dovranno inderogabilmente essere versate mediante la compilazione del modello F24, operazione che si può svolgere sia in banca che in posta oppure online, attraverso i servizi di internet banking messi a disposizione dai principali istituti. Sono pochi i comuni che in Italia hanno deliberato le aliquote per il 2015: in assenza, si deve far riferimento all'anno scorso. Per consultare le aliquote IMU e Tasi fissate dal proprio comune, invitiamo a cliccare qui.
La TASI è la tassa comunale sui servizi indivisibili, dovuta da proprietari ed inquilini. Questi ultimi sono tenuti a pagare in una misura che va dallo 0% (alcuni comuni, infatti, prevedono che l'imposta sia totalmente a carico del proprietario) al 30% del totale. Il calcolo della Tasi può essere effettuato sia online, mediante appositi strumenti (esempio: Il Sole 24 Ore) oppure manualmente, secondo le modalità che seguono.
Il dato di partenza è la rendita catastale che deve essere rivalutata del 5%. Occorre quindi moltiplicare la rendita per 0,05 ed il risultato va aggiunto alla rendita catastale di base. Essa va moltiplicata per un coefficiente fissato dalla legge, pari a 160 per le abitazioni civili: si ottiene così la base imponibile. A questo punto diventa necessario conoscere le aliquote TASI 2015 a cui si può risalire mediante il link indicato nel primo paragrafo (aliquota minima 1 per mille, massima 2,5 per mille). Dall'operazione matematica viene fuori il totale dell'imposta che, per metà, va pagata in acconto (per metà) divisa tra proprietario ed inquilino secondo le modalità decise dal proprio comune di residenza.
L'Imposta Municipale Unica, come è noto, riguarda tutti gli immobili eccetto quelli che sono classificati come abitazione principale (prima casa). Il calcolo parte anche in questo caso dalla rendita catastale da rivalutare del 5%: la rendita rivalutata va moltiplicata per il coefficiente (pari a 160 anche qui per le abitazioni civili). La base imponibile ottenuta, poi, va moltiplicata per le aliquote, desumibili dal link esposto in apertura: quella base è del 7,6 per mille, i comuni possono ridurla massimo allo 4,6 per mille o aumentarla fino al 10,6 per mille.
Fonte: Il Portico
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