Tentò di violentare la figlia del padrone di casa. La vittima, ora 17enne, ma all'epoca dei fatti 13enne, sarà sentita il prossimo 13 marzo, alla presenza dello zio, dai giudici della Seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno. Sul banco degli imputati Vincenzo R., 46 anni, operaio di Cava de' Tirreni, sposato e padre di figli, che avrebbe tentato di abusare dell'adolescente, che era amica di sua figlia. E non poche volte Vincenzo R. utilizzava proprio quest'ultima per avere contatti con la 13enne. Un mese d'inferno (aprile-maggio '99) per la piccola, fino a quando l'adolescente non decide di confidare al padre di essere oggetto delle attenzioni morbose del vicino di casa, al quale i genitori avevano affittato un appartamento nella frazione metelliana di Santa Lucia. Immediata fu la denuncia alle Forze dell'ordine, che interessarono la magistratura. La piccola fu interrogata con l'ausilio di uno psicologo e, in seguito al racconto della 13enne (che riferì alcuni episodi precisi, come quando, con la scusa di accompagnare la figlia all'oratorio, Vincenzo R. si appartò con la piccola vittima, tentando di circuirla), fu aperto un fascicolo processuale a carico dell'uomo, culminato, poi, con il rinvio a giudizio. Ieri mattina è stata celebrata la prima udienza dibattimentale. Acquisite le prove, i giudici del Tribunale di Salerno hanno accolto la richiesta, formulata dall'avvocato Paride Annunziata, che rappresenta la parte lesa, di sentire la ragazza. All'audizione assistita parteciperà lo zio della vittima. I genitori, infatti, non possono farlo, in quanto testimoni nel processo.