Tu sei qui: CronacaTeresa De Sio incanta Salerno
Inserito da (admin), martedì 29 luglio 2003 00:00:00
Non solo tropicalisti e non solo tribalisti. L'Italia dell'estate 2003 scopre il suono contaminato del nuovo Brasile. "Da Napoli a Bahia, da Genova a Bastia": si è chiuso domenica scorsa, nel porto di Salerno, il viaggio nei mari della canzone d'autore e popolare iniziato tre anni fa da Teresa De Sio. Sulla sua rotta, stavolta, la cantautrice cavese, partita dalle villanelle, incontra la morna di Ondina Santos, allieva ed ex collaboratrice della regina scalza Cesaria Evora, con la sua "Sodade", che arriva da Capo Verde; il samba cantato di Mariana De Moraes, nipote del grande Vinicius; soprattutto, il post-maracatù di Lenine. L'uomo del Pernambuco è una novità per la platea salernitana, colpita e divisa dal suo suono moderno, contemporaneo, forte, "diverso". Un cocktail affascinante, antico e modernissimo, che l'artista di Recife scodella aggiungendo al maracatù ascoltato sin da bambino suoni e ritmi d'ogni tipo e provenienza: samba, rap, embolada, jungle, balada, funk, baiao, rock, xaxado, techno..., alternando brani roventi ed elettronici a canzoni per voce e chitarra elettrica. Lenine si presenta così alla platea italiana dopo aver ormai conquistato anche quella francese. A casa sua ormai è una stella, autore di colonne sonore per film e fortunati programmi televisivi, di album da avere ad ogni costo, di samba portati al successo dai Suvaco de Cristo e di brani affidati alle voci di Maria Bathania, Daniela Mercury, Elba Ramalho, Fernando Abreu, Dionne Warwick, Sergio Mendes, Ney Matogrosso, Zizi Possi, Margarteh Menezes... Lenine conquista con "O homen dos olhos de rayo X", titolo rubato ad un classico della fantascienza anni ‘60 ("The man with the X-ray eyes" di Roger Corman), ma ancor più col groove irresistibile di "Jack soul brasileiro", omaggio a Jackson do Pandeiro, l'uomo che meglio ha combinato le diverse tradizioni musicali brasiliane. A completare la "rivelazione" (Rai 1 dovrebbe trasmettere lo show in seconda serata l'11 agosto) ci pensa una Teresa De Sio più che mai in serata di grazia. Subito l'adrenalina di "Salta salta", poi la sua traduzione di "Terra" di Veloso in duetto con la De Moraes, quindi uno dei brani più belli del pernambucano, "O silenzio das estrellas", in una versione in dialetto napoletano che emoziona persino l'autore, pronto a rendere il favore aggiungendosi ad un'indiavolata e contaminatissima "Quanno turnammo a nascere". "Voglia 'e turnà", la "Rodianella" ed il bis di "Aumm aumm", con tutti i protagonisti sul palco, hanno chiuso il viaggio Napoli-Bahia. Ma solo per il momento: Teresa e Lenine sono destinati ad incontrarsi di nuovo.
Fonte: Il Portico
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