Tu sei qui: CronacaTrincerone, stretta finale
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 30 giugno 2003 00:00:00
L'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni, retta dal sindaco Alfredo Messina, torna a parlare di copertura del trincerone, di sottovia veicolare e di Piano di decongestionamento della Statale 18. L'occasione per riaprire il discorso è la ricerca, da parte dell'Amministrazione Messina, di un professionista per la redazione finale del Piano globale di decongestionamento della Statale 18. Ma andiamo a ripercorrere le tappe di quanto accaduto dal 1989 ad oggi: 14 lunghi anni costellati da ritardi e perdita di finanziamenti per decine di miliardi delle vecchie lire. Il Cipe dispose il finanziamento dell'opera di decongestionamento della Statale 18, attraverso la copertura del trincerone e la costruzione del sottovia, per un importo pari a 40 miliardi delle vecchie lire. Nel luglio del 2000, l'unica offerta presentata fu bocciata dall'Amministrazione Fiorillo, poiché la ditta appaltatrice non presentava i requisiti necessari di esecutività e di sicurezza. Pertanto, nel 2001 si diede inizio ad un nuovo iter procedurale, con la redazione di uno studio di fattibilità riguardante il decongestionamento della Statale 18. Ad occuparsene fu il prof. Pietrangeli di Roma, vincitore della gara relativa alla copertura del II lotto del trincerone ferroviario. Gli studi approntati portarono l'attuale Amministrazione Messina alla redazione di una nuova soluzione (parcheggi interrati e spazi con verde attrezzato in superficie), con una spesa prevista di 53 miliardi e 300 milioni di vecchie lire. Mancavano all'appello, dunque, ulteriori 15 miliardi. Nel dicembre del 2001, intanto, la Regione Campania revocò il finanziamento di 40 miliardi. Messina corse ai ripari e nel gennaio del 2002 fece elaborare una proposta globale di decongestionamento della Statale 18. Sempre nel gennaio 2002, vennero confermate queste linee guida e l'Amministrazione comunale chiese formalmente alla Regione Campania il rifinanziamento dei 40 miliardi "sottratti" pochi mesi prima. Intanto, in varie riunioni non emersero motivi di preclusione al nuovo progetto approntato. Lo scorso 21 maggio, poi, è stata trasmessa dall'Amministrazione Messina una nota al Settore Piani e Programmi della Regione Campania, con la quale veniva confermata l'assenza di motivi ostativi alla realizzazione dell'opera e si richiedeva la riassegnazione degli ormai "famosi" 40 miliardi di vecchie lire. Un successivo incontro con il responsabile della Regione, il dott. Massimo, ha fatto emergere la concreta possibilità, ancora però da formalizzare, del riallocamento del finanziamento. Ora l'Amministrazione Messina cerca un professionista cui affidare la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché l'incarico di redigere anche tutta la progettazione preliminare. A tal fine è pronto un capitolo di spesa pari a 1.800.000 euro. Entro pochi giorni, l'Amministrazione comunale aprirà un apposito bando di gara per determinare il team di professionisti che si occuperà dell'opera. La città, dunque, torna a sperare, anche se bisognerà ancora attendere per capire fino in fondo se ci siano o meno reali possibilità che i 40 miliardi ritornino nella Vallata metelliana.
MESSINA FORZA I TEMPI
«La copertura del trincerone e soprattutto il sottovia rappresentano per la città un salto di qualità della vita»
Il sindaco Messina preme il piede sull'acceleratore. Vuole che le opere pubbliche sulle quali ha scommesso la sua credibilità politico-amministrativa prendano quota. Di qui, l'attivismo per il decongestionamento della Statale 18, che rappresenta un punto fermo nel suo progetto. «La copertura del trincerone ferroviario e soprattutto il sottovia veicolare - afferma Alfredo Messina - rappresentano per la città un salto di qualità della vita. Il centro storico, con i suoi ingressi laterali ed intersecanti con la Statale 18, ritornerebbe ad essere il punto di riferimento della vita della città, il vero centro di una raggiera nella quale le frazioni rappresenterebbero le punte. E poi, il traffico da Nocera per Salerno, e viceversa, con il raddoppio della Statale salterebbe un tratto della città, oggi purtroppo seriamente compromesso». A tale proposito, sono stati spostati sull'intervento "sottovia veicolare" gli 8 miliardi di vecchie lire accantonati per il progetto pilota di riqualificazione del centro storico. «Un'opera di viabilità come il sottovia - spiega l'architetto Carmine Avagliano - non può essere finanziata da privati, a meno che non sia un'autostrada con pedaggio, ma da fondi pubblici. Ecco spiegata l'operazione della Giunta Messina di spostare i miliardi sul sottovia veicolare».
Fonte: Il Portico
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