Per la prossima estate, l'offerta di posti letto della città si arricchirà di un centinaio di stanze del nuovo albergo della catena Novohotel, che sta sorgendo all'uscita dell'autostrada, dopo circa 8 anni dall'inaugurazione dell'Ostello e 50 dalla chiusura dell'Hotel de Londres (oggi ex Onpi). «L'aumento dei posti letto è il nostro obiettivo prioritario - afferma Michele Coppola, assessore al Turismo - e buone prospettive ci sono per l'immediato, con l'apertura per il prossimo anno della nuova struttura alberghiera della Novohotel. Mentre per il prossimo futuro contiamo sull'albergo che dovrà sorgere nel progetto di riconversione dell'ex Manifattura di Viale Crispi».

Intanto, si aspettano imprenditori alberghieri che vogliano finalmente riconvertire anche il Complesso di San Giovanni, nel cuore del centro storico. Nel frattempo, a dare ossigeno all'asfittica offerta di posti letto (attualmente circa 250), ci pensa la piccola imprenditoria locale, che sempre di più sta investendo in bed & breakfast. Quest'anno, infatti, in controtendenza con l'andamento provinciale e regionale, sono cresciute le presenze turistiche, secondo i dati dell'Azienda di Soggiorno e Turismo. Stazionari gli hotels, benissimo bed & breakfast ed agriturismo, si conferma maglia nera l'Ostello della Gioventù. Una struttura obsoleta ed in pieno degrado, con camerate vecchio stile e posizionate sotto il tetto, senza condizionatori d'aria e con bagni in comune.

I 3 alberghi da 4 e 3 stelle brillano, invece, soprattutto di luce propria, ben inseriti nei circuiti nazionali, ma un vero e proprio exploit lo registrano gli 8 bed & breakfast ed i 5 agriturismo. Quest'anno sono stati loro a far scattare il trend positivo del turismo cavese. «È uno dei settori sui quali puntiamo - continua Coppola - bed & breakfast ed agriturismo possono contribuire non solo ad arricchire l'offerta, ma anche a sviluppare l'economia delle famiglie cavesi. Inoltre, angoli suggestivi del nostro territorio, come Alessia, potrebbero diventare veri e propri paesi-albergo». Dati negativi: presenze "mordi e fuggi" (in media circa 3 giorni), nessuna promozione del territorio e del cartellone degli eventi.