Tu sei qui: CronacaVandalizzata foiba di Basovizza. Gaetano Ruocco (ANSI): «I crimini, da chiunque commessi, non trovano nessuna giustificazione»
Inserito da (Admin), lunedì 10 febbraio 2025 07:25:55
Nei giorni scorsi il monumento di Basovizza, in Istria, che commemora le tragiche vittime delle foibe, è stato deturpato con scritte offensive in sloveno, un oltraggio non solo alla memoria degli italiani brutalmente uccisi in queste cavità carsiche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma anche alle vittime di altre nazionalità gettate nelle foibe.
Il monumento di Basovizza è un simbolo significativo del dolore e della tragedia che toccò molte comunità nell'area giuliano-dalmata. Gli atti di vandalismo su un luogo così sacro suscitano indignazione e richiamano alla necessità di preservare la memoria storica e di educare le future generazioni sulle atrocità del passato.
Ferma e dura condanna da parte del minorese Gaetano Ruocco, Presidente dell'Associazione Nazionale Sottoufficiali d'Italia (ANSI):
"Condanniamo con forza il vile attentato alla memoria e al sacrificio di tanti Italiani, i quali furono barbaramente uccisi dalle milizie del dittatore jugoslavo Tito.
Quelli perpetrati sono barbari vandalismi che offendono il sacrificio di tanti appartenenti alle Forze dell'Ordine, che furono massacrati proprio a Basovizza.
Le foibe sono un problema europeo: infatti oltre agli italiani, vi furono gettati con crudeltà inumana anche sloveni, croati, serbi e montenegrini. Non avere rispetto per i morti è sinonimo del precipitare della società nell'abisso di un forte imbarbarimento che ancora nega la verità storica.
Le scritte in sloveno davanti a Basovizza, oltre ad essere anacronistiche, appaiono proprio nel giorno in cui si aprono i festeggiamenti per Gorizia e Nova Gorica capitali della cultura europea.
Ai nostalgici dell'orrore e ai cultori della follia della violenza cieca, noi, invece, dedichiamo le nostre manifestazioni pacifiche in onore degli Esuli e dei Martiri delle foibe. I crimini, da chiunque commessi, non trovano nessuna giustificazione."
Fonte: Il Vescovado
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