Sant'Antonio il 13 giugno sull'altare con il lutto al braccio per protestare contro quanti hanno impedito che sfilasse per le vie della città e si celebrasse il pontificale in Piazza S. Francesco. È la prima delle iniziative che in queste ore il padre francescano Luigi Petrone sta mettendo a punto dopo lo scontro con l'assessore Alfonso Senatore. Non ha dormito tutta la notte, di buon'ora ha chiamato i volontari ed ha manifestato il suo disappunto. «È la città tutta che è stata offesa, la tradizione in onore di Sant'Antonio è parte della nostra storia religiosa e non può essere cancellata con un colpo di penna. L'osmosi convento-popolo rischia di essere spezzato. Ed è questo che mi rattrista e mi spinge a lottare perché venga recuperato quel vincolo che per secoli ha tenuto insieme la città nel rapporto con il convento».

È già pronta una lunga lettera che il frate invierà alla città, se dovesse rimanere lo stato di tensione con l'Amministrazione comunale. In essa spiegherà i motivi della rinuncia alla Festa e, soprattutto, le iniziative da attuare nel corso di questi mesi. Motivi di sicurezza e di viabilità sono alla base delle preoccupazioni avanzate dall'assessore Senatore nel corso dell'incontro a Palazzo di Città e ribadite successivamente: «La Festa di S. Antonio deve farsi, ma nella sicurezza per tutti».

Dal convento si risponde che i volontari dell'Arciconfraternita e quelli di Franco Di Salvatore sono a disposizione, come lo sono stati negli anni scorsi. «Le proposte prospettateci, quelle di annullare la processione, di tenere il concerto allo stadio o celebrare il pontificale nell'area mercatale, sono assurde, snaturerebbero completamente il significato di una storia, di una tradizione, di una Festa che vive insieme con la chiesa nella quale si celebra il Santo. E poi, la piazza circoscritta da palazzi seicenteschi e da una chiesa cinquecentesca dicono che va salvaguardata. Ma quale, quella che oggi è diventato un garage pubblico?», sbotta padre Gigino.

Intanto, da più parti viene sollecitato a farsi portatore di una petizione perché la piazza venga restituita alla fruizione della città e dei cittadini. «Oggi potrebbe essere intesa solo come una ritorsione ad un contrasto, ma è un discorso che in una città della qualità, e quando saranno realizzate le opere infrastrutturali in corso d'opera, dovrà pure essere sostenuta ed affrontata», conclude. A Palazzo di Città, intanto, si sta cercando di risolvere questo caso, che sta assumendo i colori di una questione politico-religiosa.

Il programma della Festa
La Festa: il 12 giugno la notte del Santo; il 13 pellegrinaggio popolare; il 14 la processione ed al termine pontificale in Piazza S. Francesco; il 16 giugno, in serata, il concerto di Anna Tatangelo in Piazza S. Francesco.