C'è poco da stare allegri: abitare in via Cimitero non è un dato residenziale che si dà volentieri, men che meno lo si sbandiera ai quattro venti. «Quando mi viene richiesto - dice Maria Naddeo - lo recito velocemente ed a bassa voce». Proprio così: a Cava de' Tirreni c'è una strada intitolata al luogo della nostra dimora definitiva, che oltretutto è proprio lì, a due passi dalla dimora dei vivi. Alcune decine di anni fa, era l'estrema, isolata periferia della città. Man mano che il "camposanto" si allargava, anche via Cimitero si popolava di famiglie. Oggi l'ingombrante, triste e malinconico luogo si staglia alle spalle delle case e, per chi se ne dimenticasse, il nome della strada rinfresca la memoria e le battute salaci. «Ti aspetto in via Cimitero», è un appuntamento, figurarsi se galante, che non si dà volentieri. Roba da essere bersagliati in... eterno. Quindi, i cento residenti della zona hanno pensato bene di avanzare formale richiesta al Comune per ottenere il cambio del nome. «Uno qualsiasi, tutti ci stanno bene, ma non quello attuale, con tutto il rispetto per i defunti». Certo, con rispetto, perché fuori ci sono i vivi e, con il turbinio di intitolazione di piazze e strade degli ultimi tempi, variare anche e soprattutto questa non dovrebbe essere un problema. Gli abitanti non hanno intenzione di presentare una petizione: una sola firma può bastare, certi che gli attuali amministratori capiranno.