Tu sei qui: Cronaca"Vicende storiche e sociali del porto di Salerno”: 15 novembre presentazione del volume all’Archivio di Stato
Inserito da (redazionelda), martedì 12 novembre 2019 19:16:17
Nell'ambito delle iniziative legate alla mostra documentaria "Il porto di Salerno: vicende storiche e sociali di un approdo marittimo del Mediterraneo", il 15 novembre 2019, alle 17, presso il Salone Bilotti dell'Archivio di Stato di Salerno, si terrà la presentazione del volume: "Porto di Salerno. Una storia lunga dieci secoli, D'Amico Editore, 2019", scritto dall'avvocato marittimista Alfonso Mignone con la prefazione di Pietro Spirito, Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, e la collaborazione di Antonia Autuori, Amministratore delegato della storica agenzia marittima Michele Autuori, e Agostino Gallozzi, Presidente dell'omonimo gruppo che gestisce alcuni terminal nel porto commerciale e il Marina di Arechi. A questi si aggiunge il contributo di Stefano de Luca, docente universitario della Facoltà di Ingegneria.
All'evento prenderanno parte, oltre all'Autore, Fernanda Maria Volpe, Direttore Archivio di Stato di Salerno, Maria Antonietta Del Grosso, storica modernista, e Michela Sessa, Segretario della Società Salernitana di Storia Patria.
Il porto di Salerno attualmente ricopre l'indubbio ruolo di realtà industriale di rilievo per Salerno e per il territorio campano, ma per divenire tale ha dovuto necessariamente superare svariati ostacoli, che la natura in primis e la burocrazia poi hanno impedito per lungo tempo uno sviluppo resosi necessario ed imprescindibile per la provincia.
Lo scalo, grazie alla Fiera Mercantile di San Matteo voluta fortemente da Giovanni da Procida, Magister della Scuola Medica Salernitana e dignitario presso le corti di Federico II e poi del figlio Manfredi, permette alla città di divenire un emporio tra i più frequentati del Mediterraneo.
Manfredi lo fa ampliare nel 1260, come testimonia un'epigrafe che è ora custodita nella Cattedrale, e, dopo un periodo di decadenza durato più secoli, riesce definitivamente a diventare un porto di interesse nazionale alla fine dell'Ottocento, avviando il suo deciso sviluppo nel corso del Novecento con il raggiungimento di traguardi importanti per l'economia del territorio.
Fonte: Il Vescovado
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