Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, addio ai playoff a testa alta
Inserito da (admin), lunedì 4 maggio 2015 00:00:00
Un pari che stronca le illusioni playoff della Cavese, senza però togliere meriti alla grande dignità della squadra di Agovino. Dal “Viviani” di Potenza gli aquilotti tornano con un punto e con una prestazione gagliarda, anche se il netto calo fisico del secondo tempo ha lasciato campo libero alla squadra di Giacomarro, che avrebbe meritato qualcosa di più. Sugli scudi Andrea Napoli, che in almeno un paio di circostanze si è superato negando il gol del sorpasso ai rossoblù. Il Potenza, almeno per un tempo, ha dimostrato di avere la testa proiettata già ai playoff, dove esordirà il 20 maggio ospitando la vincente del confronto tra Bisceglie e Brindisi.
Al “Viviani” il primo caldo si fa sentire e condiziona una classica gara da fine stagione. Il Potenza entra in partita con qualche minuto di ritardo, il tempo di subire il solito gol che complica il prosieguo del pomeriggio. Dal taglio di Luigi Palumbo nasce un cross basso che innesca la sfortunata carambola tra Sicignano e Napoli. Il più lesto di tutti è Ausiello, che sbatte in porta la respinta del portierino di casa (6’). La reazione rossoblù produce la solita supremazia nel possesso palla, che però non si concretizza. Il Potenza riversa sempre 6-7 uomini a ridosso dei 16 metri avversari, dove trova però l’opposizione efficace del portiere Napoli e di una linea difensiva a 4 dai sincronismi perfetti, che mette più volte in fuorigioco Palumbo e Di Senso. I tentativi a rete dei padroni di casa in ogni caso si susseguono, pur senza particolare efficacia. Dal limite, o poco dentro l’area, ci provano Lauria, Palumbo e Barillari, senza però ottenere nulla più di un tris di calci d’angolo.
Il pari è in ogni caso nell’aria. Dagli spogliatoi esce un Potenza arrabbiato, che spinge subito il piede a tavoletta sull’acceleratore. L’occasione più ghiotta la spreca Lauria, allargando troppo il tiro mancino a botta sicura su pregevole assist di Palumbo. Quando sembra stregata, Giacomarro prova a spezzare l’inerzia negativa intervenendo con piglio deciso dalla panchina. La scossa del 4-2-4 si avverte ed il pareggio tanto inseguito diventa realtà. Al 22’ Barillari arriva sul fondo da sinistra e mette al centro dell’area un cross col contagiri, che Roberto Palumbo infila di testa. È il suo 22° centro in campionato. Nonostante i cambi operati da Agovino, la Cavese crolla nelle gambe e fa fatica a superare la metà campo. L’ultimo quarto d’ora diventa, così, un monologo del Potenza, che la panchina ospite prova ad arginare inserendo Varchetta (un altro centrale difensivo) per l’esausto Luigi Palumbo. Andrea Napoli sale in cattedra sul tiro a giro di Di Senso, ma è ancora Roberto Palumbo a trovarsi sui piedi l’occasione più ghiotta per ribaltare il match: assist di Caraccio, controllo e tiro che finisce incredibilmente sul fondo, a due passi dalla porta (94’).
Agovino: «Sono orgoglioso della mia squadra»
Sarà anche un pareggio che taglia fuori dai giochi la Cavese, ormai matematicamente fuori dai playoff, ma a Massimo Agovino sembra non importare. Eppure, per il campionato fatto dagli aquilotti il prolungamento della stagione con gli spareggi promozione sarebbe stato un premio più che meritato, dato che senza la penalizzazione di 6 punti la Cavese sarebbe a braccetto col Bisceglie in quarta posizione. Ma è stata un’annata caratterizzata dai problemi societari e per questo Agovino si congratula ancora una volta con i suoi, capaci di imporre il pari in casa del Potenza, terzo in classifica.
«Sono orgoglioso di questi ragazzi e della serietà messa in campo. Abbiamo giocato a testa alta contro un ottimo Potenza, dimostrando di avere grande voglia di far bene. Il pareggio è giusto, peccato aver sprecato il vantaggio iniziale, però abbiamo giocato anche in condizioni di emergenza. A fine gara in 9 mi hanno chiesto il cambio, addirittura Capaldo ha giocato con 38 di febbre. Mi auguro che quanto prima ci possano essere degli sviluppi societari, in modo da poter rasserenare la piazza di Cava de’ Tirreni e la sua gente».
Pietro Scognamiglio
Fonte: Il Portico
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