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Costa d'Amalfi e Capri: ecco gli hotel di lusso già pronti a riaprire

Inserito da (redazionelda), martedì 5 maggio 2020 19:29:38

Il turismo, tra i settori più sconfitti dall'effetto Covid, è anche quello che prima di altri deve reiventarsi. Mentre sulle regole da rispettare nelle fasi 2 e 3 Federturismo e Federalberghi attendono dal Governo il via libera ad un protocollo proposto e non ancora approvato, per molti operatori il primo banco di prova è la prossima stagione estiva dove, a fronte di un forte calo di presenze straniere (tra 70/90% con tedeschi e austriaci tra i grandi assenti), si punterà su clientela italiana, allungamento della stagione, offerte promozionali, innovativi dispositivi di sicurezza e massima flessibilità.

A darne notizia Il Sole 24 Ore in un articolo a firma di Lucilla Incorvati.

 

Secondo McKinsey, la ripresa non sarà immediata, ma con le compagnie aeree che stanno già vendendo voli per il prossimo autunno/inverno arrivano i primi segnali. A livello internazionale alcune rotte hanno già fissato la fine del lockdown come le Maldive di nuovo raggiungibili dal 15 maggio. «Nei mesi estivi ci aspettiamo che le persone, terminata la fase di picco, tornino a viaggiare, compatibilmente con le norme in vigore - sottolinea Nicola Sandri, partner per il settore infrastrutture di trasporto e turismo di McKinsey. – Si deve essere pronti a comunicare agli italiani che si muoveranno nello Stivale e ai grandi tour operator mondiali che in Italia sarà sicuro viaggiare e sono attive procedure di sicurezza ad hoc, come la sanificazione dei bagagli in arrivo, app dedicate per un collegamento costante ai centri medici per la tele-diagnostica».

In realtà, molti operatori hanno già predisposto protocolli di sanificazione e norme per il distanziamento sociale con sistemi certificati ma si fanno largo soluzioni nuove come il "maggiordomo di sicurezza" e/o il bagnino salva code che si vedrà sulle spiagge della Romagna.

La sfida del comparto lusso. L'ospitalità italiana di lusso è quella al momento più penalizzata dalla mancanza di turismo straniero. Ma non tutto è perduto. «L'Italia è un Paese importante per The Leading Hotels of the World: 60 dei circa 400 alberghi della collezione sono in Italia (tra questi il Palazzo Avino di Ravello e il Santa Caterina di Amalfi). Quest'anno forse dovremo fare a meno di americani, asiatici e russi mentre svizzeri e tedeschi arriveranno con auto propria - spiega Federica Damiani, direttore per l'Italia -. Ad oggi il 40% di prenotazioni arriva dagli italiani che hanno deciso di riscoprire le bellezze del nostro Paese. Tra le richieste ci sono in primis quelle in destinazioni marittime, come il Grand Hotel Miramare a Santa Margherita Ligure, il Grand Hotel Quisisana a Capri o Borgo Egnazia in Puglia ma non mancano le fughe in campagna come a L'Andana in Toscana, oppure nelle città d'arte come al Bauer Palazzo a Venezia».

 

 

 

 

Costiera Amalfitana e Capri. A Le Sirenuse, l'iconico hotel di Positano da generazioni la famiglia Sersale, ogni sera crea la celeberrima atmosfera al ristorante La Sponda: le oltre 450 candele, accese manualmente, sono l'unico punto luce del ristorante. Qui si sta immaginando una riapertura che, nel rispetto delle prescrizioni e della sicurezza, non limiti quell'atmosfera che è il vero quid di questo hotel. «Il desiderio di riaprire e accogliere i tanti ospiti affezionati c'è – dichiara Antonio Sersale - ma ci chiediamo come sarà il nostro hotel se al bar c'è chi serve i drink con la mascherina oppure al ricevimento ci sono divisori in plexigass. Positano stessa è una destinazione dove è difficile non immaginare un'interazione sociale. Ma, in attesa dei dovuti chiarimenti su sicurezza e distanziamento, stiamo lavorando per essere pronti e riaprire in giugno. Abbiamo dalla nostra il fatto di essere in una regione dove la stagione estiva termina a novembre».

Quello che un tempo era un vecchio convento di suore di clausura, oggi, dopo un rigoroso restauro filologico, è diventato il Monastero Santa Rosa Hotel&Spa a Conca dei Marini. «Ci stiamo organizzando per aprire a fine di giugno.
Grazie alle caratteristiche del nostro hotel - ricorda il direttore Flavio Colantuoni - riusciamo a soddisfare il nuovo concetto di privacy e spazio e certe situazioni logistiche precedenti, che potevamo considerare un handicap, ora si stanno rivelando un plus dato che il nostro hotel essendo stato un monastero di monache domenicane di clausura, non prevedeva spazi comuni (salvo il refettorio) perché ogni monaca viveva nella propria cella. Abbiamo poi il ristorante il Refettorio una stella Michelin che al massimo può ospitare 30 clienti. I tavoli sono suddivisi su 3 terrazze e una sala interna e quindi assolutamente spaziati fra loro. Inoltre, non abbiamo mai fatto la prima colazione a buffet, ma il breakfast viene servito à la carte e preparato individualmente per ogni cliente. Sulle offerte benessere puntiamo al nostro Giardino del Benessere appartato, riservato e affacciato sul mare».

Di recente anche il direttore del Belmond Hotel Caruso, Alfonso Pacifico, aveva annunciato la volontà di riaprire i battenti della prestigiosa struttura dal luglio prossimo.

Empatia e ascolto, informazione giusta e tanto servizio, saranno anche gli ingredienti della proposta del Capri Palace, altro luogo di culto dell'ospitalità italiana nel mondo. «Quest'anno aspettiamo soprattutto gli italiani che da noi costituiscono il 25/30% - spiega il direttore Ermanno Zanini - a Capri c'è voglia di ripartire consapevoli del fatto che la stagione va ridimensionata ma per noi può essere una sfida catturare questo segmento di mercato. Ovviamente per riaprire ci devono però essere condizioni tali che non snaturino la nostra offerta. Un hotel di lusso deve poter concedere l'accesso alla piscina, non limitare il servizio al bar oppure la ristorazione alla sola proposta take away. Siamo fiduciosi che le nostre richieste vengano accolte».

Fonte: Il Sole 24 Ore

Fonte: Il Vescovado

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