Dopo aver minacciato le dimissioni da presidente della Cavese attraverso un comunicato stampa, nella serata di ieri Massimiliano Santoriello ha deciso di sciogliere ogni dubbio, pubblicando un lungo video, dalla durata di circa 40 minuti, in cui spiega le ragioni della sua decisione.

Per rispetto ai tifosi, Santoriello ha ritenuto opportuno esporre una seconda volta, per chiarire, definitivamente, le criticità da lui riscontrate.

«Nei primi tre anni di gestione della Cavese ho fatto 20 pec e non ho mai avuto una risposta dall'amministrazione pubblica. - ha spiegato Santoriello - Sono andato anche in tv, ma da allora non è cambiato nulla. Un rammarico enorme. Abbiamo fatto tanto per potare in alto il nome della Città e della Cavese. Prendere una squadra al primo anno in D e portarla al primo posto, chiudere al secondo lottando fino all'ultima giornata, fare un ripescaggio in Serie D, saldare bilanci ecc. Abbiamo fatto l'impossibile. Ho perso il conto sulle cose buone fatte per la Cavese. Ma nonostante tutto siamo allo stesso punto, nessuna reazione da parte delle istituzioni. Il tempo non torna più».

«Dopo essere stati a Castellamare siamo tornati a Cava. - continua Santoriello - Ci troviamo dei lavori fatti allo stadio "Simonetta Lamberti", ma purtroppo questi lavori non sono sufficienti. A pochi giorni dall'inizio del campionato, il campo è ancora in condizioni precarie. Non rispetta le normative federali, nonostante i nostri solleciti. E così ci si riduce all'ultimo una determina in cui si chiede alla Cavese, di nuovo, di far fronte a degli obblighi che da anni sono a carico del Comune».

L'obbiettivo di Santoriello è quello di ottenere finalmente un incontro con Servalli e lavorare per superare insieme le criticità strutturali.

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