Tu sei qui: Economia e TurismoTributi locali non sospesi o ridotti, l’Abbac fa appello ai Comuni affinché aiutino settore turistico
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 25 marzo 2020 11:37:46
Le imprese maggiormente colpite dall'interruzione dell'attività disposta dai DPCM non dovranno versare ritenute, contributi previdenziali e assistenziali, premi per l'assicurazione obbligatoria e l'IVA dalla data di entrata in vigore del decreto sino al 30 aprile 2020. Per quanto concerne, invece, i tributi locali, essi non sono sospesi se non diversamente disposto dagli enti stessi.
E se il Comune di Napoli ha proclamato la sospensione di fitti e tributi, ciò non è accaduto per tutti i comuni italiani, come in quelli della Costa d'Amalfi. A intervenire in merito è l'Associazione Bed & Breakfast ed Affittacamere della Campania, che chiede ai sindaci di «evitare proclami da social e chiarire invece con atti deliberativi e determinazioni concrete dei propri settori finanziari se effettivamente vi sono sospensioni piuttosto che fare annunci da mera raccolta like sui social».
Fa appello al buon senso il presidente dell'Abbac e coordinatore nazionale Otei Agostino Ingenito, invocando i rappresentanti delle istituzioni a lavorare in sinergia con il Governo ed Anci ad una moratoria sui tributi locali, prevedendo come è giusto che sia una compensazione fiscale per evitare il tracollo di molti enti locali e delle imprese della filiera.
Il Presidente dell'Abbac chiarisce inoltre che, sentiti alcuni componenti della Giunta comunale di Napoli, ha avuto conferme che al momento, vi è una fase interlocutoria tra gli uffici e l'Amministrazione per eventuali iniziative che vadano nella direzione di allentare la morsa dei tributi in questo particolare periodo.
«I Comuni chiariscano in che modo intendono salvaguardare le imprese e le attività ricettive del nostro settore ormai crollato. Atti concreti che prevedano non mere proroghe ma discarichi amministrativi contingenti alla situazione emergenziale e un sostegno concreto per evitare contenziosi in merito alle locazioni con accordi territoriali che abbiamo proposto per rinegoziare contratti ed evitare il rischio di ulteriori problematiche come morosità e sfratti. Un danno incalcolabile da un punto di vista economico che il nostro settore non ha ancora potuto quantificare ma che rischia di trasformarsi in deriva sociale perché tante nostre famiglie associate vivevano del mero reddito da attività ricettiva», ha concluso Ingenito.
Fonte: Positano Notizie
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