Tu sei qui: Eventi e SpettacoliA Cava de’ Tirreni torna il Presepe Vivente nell’antico borgo di Case Trezza
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 23 dicembre 2024 11:24:36
Torna, a Cava de' Tirreni il Presepe Vivente nell'antico Borgo Case Trezza. Giunto alla XVIII edizione, nella Frazione Sant'Anna, è tra i Presepi Viventi più belli in Campania.
L'evento si terrà nei giorni 26 e 29 dicembre 2024 e 1, 4, 5, 6 e 11 gennaio 2025, con ingresso libero, dalle ore 17 e ultimo ingresso alle ore 21.30.
"È un evento nel vero senso della parola - afferma il Sindaco Vincenzo Servalli - per quello che rappresenta e per lo straordinario impegno di una intera comunità che realizza uno dei presepi più belli non solo della Campania ma d'Italia. Quello che viene rappresentato è la dimostrazione del puro spirito di Natale che coinvolge chi lo organizza e le migliaia di visitatori che rimangono incantati".
Il Presepe Vivente nasce più di vent'anni fa dalla volontà di un gruppo di giovani, appassionati di arte presepiale e per riscoprire questa antica tradizione in un caratteristico borgo che conserva ancora i tratti genuini dei luoghi abitati dai contadini e si snoda lungo un percorso di più di un kilometro, aprendo le porte delle proprie case e cascine, con oltre 200 figuranti tra cui gli ospiti della casa di cura Villa Alba di Cava de' Tirreni che prendono parte alle rappresentazioni. È caratterizzato oltre che delle scene del classico presepe napoletano, di una serie di scene rievocative della vita di Gesù e dalla presenza del "cicerone" che accompagna i piccoli gruppi di visitatori alla scoperta del mistero della nascita di Gesù. Un viaggio che inizia con l'Annunciazione alla Vergine Maria da parte dell'Arcangelo Gabriele, per poi passare attraverso la recita del Magnificat della Vergine, all'annuncio dell'editto di Cesare Augusto e alla Reggia di Re Erode, a questo punto si entra nel cosiddetto "presepe napoletano", quello cioè caratterizzato dai personaggi tipici della Napoli settecentesca: il calzolaio, il macellaio, il tessitore, il ceramista, il fruttivendolo, il falegname, "l'anema pezzentella", la zingara, il pescivendolo, il fabbro e tanto altro, per arrivare alla Sacra Natività, fulcro dell'intera rappresentazione.
Fonte: Il Vescovado
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