In un'afosa mattina d'estate, nell'Hotel Villa Romana di Minori, ospite del sindaco Andrea Reale, Paolo Bonolis incontra la stampa a poche ore dall'intervista che gli farà Gigi Marzullo nell'ambito della rassegna Letto ad una piazza, in programma stasera, sabato 9 agosto, nella cittadina della Costiera.

Abbigliamento casual, bermuda e infradito, Bonolis si presenta sorridente, cordiale, con la parlantina forbita che lo contraddistingue sul piccolo schermo. Si concede alle domande dei giornalisti spiegando il suo esordio nel mondo dello spettacolo, avvenuto nel 1981 per caso, quando avrebbe voluto intraprendere la carriera diplomatica. E, ancora, racconta del suo rapporto con la Costiera, della mamma salernitana e dell'amicizia con Antonio Dipino, patron del ristorante stellato La Caravella di Amalfi.

Ma superati i ricordi personali e quelli lavorativi, l'amicizia e collaborazione con Luca Laurenti, emerge la profondità e la saggezza di un novello Maestro Yoda che, riflettendo sulle differenze tra l'analogico e il digitale, sposta la conversazione su un piano sociologico e filosofico, proponendo una riflessione sui vecchi e nuovi media, mettendo in evidenza le caratteristiche dell'offerta sia della tv generalista sia della rete che frammenta la conoscenza e come uno specchio rotto non riflette più un'immagine integra ma spezzettata. La conclusione è che, con una sovrapproduzione di informazioni, "la grande narrazione non si costruisce più sulla verità ma sulla verosimiglianza".

Manuela Nastri