Tu sei qui: Eventi e SpettacoliUn palcoscenico ‘open air’ a Minori per Eduardo De Filippo
Inserito da (redazionelda), mercoledì 24 agosto 2016 13:09:06
di Francesco Criscuolo
Nel cartellone estivo minorese, programmato per coniugare l'attenzione agli intrattenimenti musicali e canori con la capacità di comunicare al grande pubblico, spicca la rappresentazione teatrale messa in scena lunedì 22 agosto, come da consuetudine quasi decennale, a cura della compagnia "Teatro Instabile" formata dagli alunni dell'Istituto Superiore "G. Verdi" di Valdobbiadene.
Il clima ferragostano e il viale alberato del parco della rimembranza a ridosso della centralissima piazza Cantilena hanno offerto una suggestiva cornice alla realizzazione dello spettacolo incentrato su una fedele e ottimale interpretazione della commedia "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo.
Gli attori, in gran parte provenienti dalla succitata istituzione scolastica veneta, insieme con alcuni giovani locali, hanno dato una brillante prova di sé, sotto l'impulso, il coordinamento e la sapiente regia del prof. Maurizio Ruggiero, che è stato, nelle vesti del protagonista Alberto Saporito, il vero motore del susseguirsi delle scene, a tratti, esilaranti, ma per lo più tese a far riflettere sul generale rilassamento morale seguito all'immediato dopoguerra.
L'opera, composta quasi di getto nel 1948, fa rivivere, in vari momenti, l'atmosfera volutamente ambigua e mistificatoria dei rapporti interpersonali, in cui ognuno cerca di trincerarsi in se stesso, dietro un muro di diffidenza, di sospetto, di delazione interessata, di maldicenza. Nessuna società - sembra suggerirci Eduardo De Filippo - può evolversi con questo carico di pesante negatività.
E proprio questo il suo messaggio forte, perché paure e comportamenti insinceri, connessi alla fragilità umana, si capiscono, ma, se non si reagisce, ci si scava la fossa da soli.
A fare da sfondo, specie all'atto finale dell'opera, è l'appello, insistente e reiterato, ai giovani, affinché si facciano promotori di un effettivo cambiamento di "questa umanità così degenerata".
Ne deriva, quindi, una lezione di vita anche per l'oggi, in cui si rende evidente la lungimiranza del commediografo napoletano nei confronti delle nuove generazioni, cui vuole lasciare un futuro migliore.
I componenti del "Teatro Instabile" si sono impegnati al massimo per far emergere questi significati profondi con una sobria scenografia e con una consolidata tecnica di recitazione e di mimica gestuale, che, attirando varie centinaia di spettatori, come nelle precedenti edizioni, ha avuto un indice di gradimento tanto più alto, quanto più forte è stata la tenacia dimostrata nel portare a compimento tutte le fasi del lavoro teatrale, nonostante il soffio continuo e, in alcuni momenti, piuttosto impetuoso del vento.
Ritornino, dunque, nella prossima estate, manifestazioni culturali di questo tipo, che, cementando i rapporti tra giovani veneti e giovani della costiera amalfitana, vanno assumendo sempre più le connotazioni di un rito, in cui si celebra un singolare e originale modo di essere comunità.
Fonte: Il Vescovado
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