Si è spento martedì all'età di 89 anni Robert Redford, icona del cinema americano. La notizia è stata confermata dal New York Times. L'attore e regista, malato da tempo, è morto nella sua abitazione nello Utah, circondato dai familiari.

Nato a Santa Monica, in California, Redford è stato tra i protagonisti assoluti della Hollywood degli anni '70, contribuendo a una stagione irripetibile del cinema statunitense. Dopo l'esordio negli anni '60, la sua carriera decolla con ruoli in film diventati pietre miliari della settima arte: Tutti gli uomini del presidente, A piedi nudi nel parco, I tre giorni del Condor, La mia Africa, Il grande Gatsby e La stangata sono solo alcuni dei titoli che lo hanno reso immortale sul grande schermo.

Nel 1981 vinse l'Oscar alla regia per Gente comune, mentre nel 2017 ricevette una statuetta alla carriera, senza mai ottenere però il premio come attore. Fondatore, insieme a Sydney Pollack, del Sundance Film Festival, Redford ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione di nuovi talenti del cinema indipendente come Quentin Tarantino, Jim Jarmusch e Christopher Nolan.

Oltre alla carriera artistica, Redford si è distinto per il suo impegno civile e ambientale, opponendosi alla costruzione di una centrale elettrica nello Utah e sostenendo a lungo il Partito Democratico.