Tu sei qui: NecrologiAgerola, Don Giuseppe Milo saluta Giovanni: «Non siamo mai soli, impariamo ad ascoltarci»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 15 novembre 2024 11:01:18
Com'è ormai noto, una tragedia ha sconvolto Agerola: ieri Giovanni Brancati, 31 anni, è stato trovato privo di vita nel suo orto in località Paipo. Un evento che ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e nella comunità.
In attesa dell'ultimo saluto, il parroco Don Giuseppe Milo ha affidato ai social un messaggio di profonda riflessione e speranza, toccando le corde più intime della comunità.
"La sua scelta ci lascia sgomenti, ma ci spinge anche a riflettere su quanto sia fragile la nostra esistenza e quanto, spesso, non vediamo la sofferenza che si nasconde dietro le apparenze", ha scritto.
Don Giuseppe ha sottolineato la necessità di affrontare il dolore condividendolo, rompendo il muro della solitudine e cercando il supporto degli altri: "Il dolore, quando non condiviso, può diventare un fardello insostenibile. Nessuno è mai veramente solo, anche quando la solitudine sembra abbracciare l'anima. Ognuno di noi attraversa momenti difficili, ma insieme possiamo trovare speranza".
Il parroco ha invitato la comunità a riscoprire il valore dell'ascolto e del sostegno reciproco, ricordando che la vita, anche nei suoi momenti più oscuri, resta un dono prezioso: "Dobbiamo imparare a cercare la luce anche nei giorni più bui, ad ascoltarci e a sostenere chi ci è accanto. Non dimentichiamoci mai di chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno".
Un invito a essere più vicini gli uni agli altri, non solo nei momenti di gioia, ma soprattutto in quelli di difficoltà. "Oggi, più che mai, ricordiamo l'importanza di stare accanto agli altri, di essere presenti non solo nei momenti di gioia, ma anche nei momenti di dolore, e di parlare, di chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno. La vita è preziosa e va vissuta con consapevolezza, perché ogni giorno è un dono".
"Giovanni - ha concluso Don Giuseppe -, ti porteremo sempre nei nostri ricordi e ti chiediamo scusa per non aver capito il tuo dolore".
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Fonte: Il Vescovado
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