Di Mafalda Bruno

Cetara dice addio a Filomena Crescenzo, vedova Castiello, scomparsa serenamente all'età di 93 anni.

Figura emblematica del paese e ultima testimone dell'epoca delle storiche "formichelle", Filomena rappresentava una generazione di donne dedite al duro lavoro di trasporto dei limoni dalle montagne alla costa.

Già all'età di 8 anni, Filomena andò a lavorare insieme alla sorella Teresa: copriva gli alberi di limoni con le reti in vista dell'inverno, zappava la terra, aiutava dove c'era bisogno pur di guadagnare qualcosa per sostentarsi.

All'età di 10 anni le diedero il primo "panaro" (cesto) pieno di limoni da trasportare e piano piano iniziò a portare in spalla carichi sempre più pesanti. Veniva pagata 10 o 12 lire per ogni viaggio e faceva da 5 a 10 viaggi al giorno da un borgo all'altro della Costiera. Si iniziava alle 5 del mattino e si cantava per rendere più allegro il viaggio, nonostante il dolore ai piedi e alla schiena. Un passato che Filomena raccontava con orgoglio a figli e nipoti.

Ad annunciarne la scomparsa sono i figli Giuseppina, Giovanni e Gennaro, il genero Antonio, le nuore Antonella e Teresa, il fratello Giuseppe, la sorella Teresa e i numerosi nipoti e parenti.

Le esequie si sono tenute stamattina, 16 dicembre, nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, celebrate da Don Andrea Caputo.

La redazione de Il Vescovado si stringe con affetto attorno alla famiglia Crescenzo/Castiello, ricordando Filomena con commozione e riconoscenza per la sua dedizione e il contributo alla tradizione locale.

(Foto: Matteo Paolillo)