Ci sono persone che attraversano la vita lasciando segni indelebili, come impronte leggere sulla sabbia, visibili anche quando il vento della quotidianità prova a cancellarle. La maestra Vanda Carretta era una di queste. Con il suo sorriso paziente e le sue mani sempre pronte ad accarezzare un volto impaurito o a guidare una piccola mano tremante nel tracciare lettere e numeri, ha trasformato le aule scolastiche in mondi da esplorare, in rifugi sicuri dove ogni bambino ha trovato il coraggio di imparare.

Dopo quarant’anni dedicati all’insegnamento, nel 2017 aveva lasciato il mondo della scuola per la meritata pensione, ma l’eco della sua voce continuava a risuonare nei ricordi di generazioni di studenti. Oggi quei bambini, ormai adulti, si stringono nel dolore di un addio che sa di nostalgia e gratitudine.

Anche il Comune di Tramonti, dove ha insegnato per anni, ha voluto salutarla con parole colme di dolore e stima, ricordandola come una "saggia maestra di vita", non solo di nozioni.

I suoi occhi, che per decenni hanno brillato d’orgoglio per i traguardi raggiunti dai suoi alunni, oggi si chiudono su questo mondo, ma la sua lezione più grande rimane: l’importanza di insegnare con amore e vivere con gentilezza. E forse, da qualche parte, nel cielo o nei sogni, continuerà a sorridere a quei bambini che, una volta entrati nella sua classe, non hanno mai smesso di essere i suoi ragazzi.

Domani, sabato 13 giugno, alle ore 11, la Basilica di Santa Trofimena accoglierà il suo ultimo viaggio terreno. Ma la sua luce, come quella delle maestre che sanno farsi ricordare, continuerà a risplendere nei cuori di chi l’ha amata.

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