Il cuore buono e generoso di Filippo Amato ha cessato di battere intorno a mezzogiorno, cedendo a quella malattia invasiva contro la quale ha combattuto fino alla fine. Avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 30 gennaio. Lo piangono la moglie Maria, i figli Tommaso, Filomena, Elio, Maurizio e Paola che non gli hanno fatto mancare affetto e cure negli ultimi travagliati mesi in cui le sue condizioni erano peggiorate.

Penultimo di dodici figli (l'ultimo rimasto in vita) di una famiglia patriarcale dalla profonda fede cristiana, nacque a Ravello il 30 gennaio del 1929. Come la maggior parte dei fratelli (tranne Don Pantaleone) segue il padre Tommaso nella sua attività di giardiniere. Impara a suonare l'organo (in quei tempo a Ravello quasi tutti sapevano suonare uno strumento musicale), assisteva il fratello parroco nel ruolo di organista delle chiese di San Pietro alla Costa, Torello e San Cosma.

Poi l'impiego presso l'Azienda di Soggiorno e Turismo di Amalfi e successivamente il ritorno a Ravello alla custodia e alla biglietteria di Villa Rufolo a cavallo tra gli anni 80 e 90, fino al pensionamento. Nel 1986 si temette per la sua vita in seguito a un grave incidente capitatogli a Londra. Dopo essersi ripreso si definì un miracolato.

Sua moglie Maria la sua fortuna. Con lei ha condiviso ben 62 anni di vita coniugale.

I funerali si svolgeranno domani, 12 gennaio, alle 15 e 30, nel Duomo di Ravello.