Ravello è ancora sconvolta e affranta per la morte prematura di Maurizio Buonocore, a 69 anni, stroncato forse da un infarto nella sua casa di Scala. Di seguito il ricordo dell'amico Antonio Schiavo.

A pallone ero proprio scarso, perciò mi tenevano sempre in panchina che poi sul campo dei fratini era il muretto dietro la porta.

Poi una volta, in una finale mi pare contro la squadra di Piazza Fontana le cose si stavano mettendo male per la nostra GI.FRA (Gioventù Francescana).

Mancava poco alla fine della partita quando, per un passaggio sbagliato o un fallo subito o un errore arbitrale o proprio perché era "cazzelluso", il ragazzo dai capelli ricci e dal piede sinistro con la dinamite incorporata si tolse la maglietta e fece per abbandonare il campo, smoccolando.

Oltre che pippa me la facevo proprio addosso e tentai disperatamente di non subentrargli.

Sembrerà un paradosso ma quella fu la mossa vincente: il ragazzo riccioluto fu costretto dai compagni a rientrare. Rimise la maglietta rosso-blu e attivò il detonatore del suo mancino portando la GI.FRA al successo.

Ora San Francesco gli starà facendo sì la paternale insieme a Padre Andrea, per quei moccoli ma, sotto sotto e senza farsi vedere da San Pietro, gli starà dando, soddisfatto, il cinque.

Ciao Maurizio o, come direbbe Padre Francesco, arrivederci ragazzo!

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