Tu sei qui: NecrologiUn pensiero per Alfonso Sarno, storico giornalaio di Maiori
Inserito da (redazionelda), mercoledì 7 agosto 2019 17:18:54
di Sigismondo Nastri
Vedere questi manifesti all'imbocco di via Casa Imperato, mentre rientravo dopo mezzogiorno, mi ha fatto tanto male. Avevo saputo subito, quando sono venuto qui, pochi giorni fa, che Alfonso Sarno stava male. E ne ho sofferto.
Ci eravamo conosciuti nel 1971, quando, sposatomi, presi casa a Maiori. Andavo ogni mattina all'edicola, sul corso Reginna, allora gestita dal padre, a sfogliare i giornali. Un'operazione indispensabile per chi svolge attività di cronista in un territorio. Ho continuato poi con lui, dopo la morte del genitore, fino a quando non ha deciso di lasciare ad altri quell'attività, che conduceva con zelo, con professionalità, ma che non gli piaceva.
L'aveva accettata per dovere, per tenere in piedi una vecchia tradizione familiare. Ricordava sempre che la sua vera professione era quella di conduttore di caldaie. L'aveva svolta sulle navi, al tempo del servizio militare in Marina, e poi in uno stabilimento industriale.
Ceduta la gestione dell'edicola aveva riscoperto il piacere delle passeggiate sul lungomare, delle scorribande sui monti fino al santuario dell'Avvocata, aveva recuperato il rapporto con la gente, esaltato dalla passione di radioamatore, che gli faceva trascorrere un bel po' di tempo al baracchino.
Era fiero dell'amicizia con giornalisti importanti. Ne cito due, con i quali s'era instaurata una bella amicizia: Carlo Verna e Gianfranco Coppola, che a Maiori sono di casa.
Del suo paese Alfonso conosceva storia, personaggi, tradizioni, fatti e misfatti, usi e costumi. Si può dire che con lui se ne sia andato un altro pezzo, importante, della nostra memoria storica.
Da un po' avvertivo la sua assenza su facebook. Mi mancavano i suoi commenti ai miei post, i suoi messaggi.
L'altro giorno ho incrociato la moglie, non ho avuto la forza di salutarla e di chiedere sue notizie. Me ne scuso ora. Solo che quelle ricevute erano già angoscianti.
Alla vedova, alle figliuole con le rispettive famiglie, a tutti i parenti giungano le più sentite ed affettuose condoglianze.
Fonte: Il Vescovado
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